STEFANO BROGIONI
Cronaca

Firenze, giovane disabile morì per una buca. Tre indagati: "Bastava una transenna"

La procura chiude le indagini per la morte del 21enne Niccolò Bizzarri. Sotto accusa un ingegnere del Comune e due responsabili di Avr

Niccolò Bizzarri

Firenze, 6 febbraio 2022 - Una transenna. Sarebbe bastata quella ad evitare una tragedia e quindi salvare la vita di Niccolò Bizzarri, il 21enne disabile che nel g ennaio del 2020, si ribaltò con la sua carrozzella in una buca di piazza Brunelleschi e morì per le conseguenze di quella caduta. E’ la convinzione della procura, che in questi giorni ha recapitato a tre indagati l’avviso di conclusione delle indagini.

Omicidio colposo, l’accusa. Le ipotesi di reato vengono contestate a un ingegnere di Palazzo Vecchio, responsabile del “dec“ (direttore dell’esecuzione del contratto), Manutenzione stradale quartiere 1 e Global Service, e due figure apicali di Avr, il Global service che ha l’appalto della manutenzione delle strade del Comune di Firenze.

Il pm Alessandra Falcone, con l’ausilio della polizia giudiziaria della polizia municipale, ha spulciato i contratti fin nelle virgole, e ha contestato delle omissioni che avrebbero pregiudicato le condizioni della piazza antistante alla facoltà di lettere, frequentata dal giovane studente fiorentino.

La procura addebita ai tre indagati, ognuno per un profilo relativo al proprio impiego, di non aver segnalato la buca, di non essere intervenuti neanche con un avviso temporaneo che avrebbe messo in guardia i passanti. E, per quanto riguarda l’ingegnere del Comune, di non aver “sorvegliato“ sulla qualità del servizio fornito dalla ditta appaltatrice.

Nell’immediatezza della tragedia, oltre al cordoglio per la perdita di una giovane vita, montò pure la polemica per il rapporto qualità/prezzo del servizio, quello della manutenzione della strade, che il Comune ha deciso di esternalizzare. Sei milioni di euro l’anno, con contratto triennale rinnovabile per altri tre, il costo sostenuto dalla collettività.

Ma i difensori degli indagati non ci stanno. E ancor prima dell’udienza preliminare (non ancora fissata) giocheranno tutte le carte messe a loro a disposizione dal codice di procedura penale per far cambiare idea alla procura riguardo alla più che probabile, a questo punto, richiesta di rinvio a giudizio.

"La verifica richiesta al mio assistito è di tipo tecnico contabile, il ’dec’ non va a verificare sulla strada", spiega l’avvocato Maurizio Nasti, che ha depositato una memoria difensiva in procura. Il dipendente di Palazzo Vecchio ha inoltre chiesto di essere interrogato dal pm.

«Piazza Brunelleschi era oggetto di controlli frequenti", dichiara ’avvocato Gianni Lopez, difensore di uno dei due indagati di Avr, annunciando anche una consulenza medico legale. Già, perché l’indagine della procura inizialmente era più ampia. Erano stati messi sotto indagine anche quattro medici di Santa Maria Nuova: Niccolò era infatti arrivato al pronto soccorso in condizioni che non sembravano preoccupanti. Tanto da essere dimesso. Ma dopo aver lasciato l’ospedale, ebbe un improvviso aggravamento. Passarono sette ore tra la caduta e la morte.

Tuttavia, né il pm, nè il giudice che ha disposto l’archiviazione, hanno ravvisato condotte colpose. La storia di Niccolò commosse tutti. La sindrome di Duchenne lo aveva costretto sulla carrozzina, ma sorretto da una grande forza di volontà frequentava le lezioni per conseguire la laurea in Lettere antiche. Passava di lì quasi tutti i giorni, e anche quella volta, intorno alle 13.30, si steva dirigendo verso via Alfani. Una ruota s’incastrò nell’affossamento, la carrozzella si ribaltò, il 21enne finì a terra frontalmente. La famiglia Bizzarri è assistita dall’avvocato Francesco Bevacqua.