REDAZIONE FIRENZE

Nicola Coccia premiato per il suo libro “Vita del confinato Luigi Spacal che davanti alla morte diventò pittore”

Un riconoscimento è stato consegnato ad Accettura, in provincia di Matera

Un'immagine tratta dalla copertina del libro  'Vita del confinato Luigi Spacal che davanti alla morte diventò pittore' di Nicola Coccia

Un'immagine tratta dalla copertina del libro 'Vita del confinato Luigi Spacal che davanti alla morte diventò pittore' di Nicola Coccia

Firenze, 20 agosto 2024 –  Il giornalista fiorentino Nicola Coccia è stata premiato ad Accettura (Matera) per il libro 'Vita del confinato Luigi Spacal che davanti alla morte diventò pittore' (Ets): proprio nel paese del Materano l'antifascista triestino, con genitori sloveni, fu spedito al confino nel 1931. Il riconoscimento, per il lavoro di ricerca e il ritrovamento di documenti inediti presso l'Archivio centrale dello Stato, è stato consegnato a Coccia dal sindaco di Accettura Alfonso Vespe a nome dell'intera comunità. La cerimonia si è svolta nel nuovo auditorium: intrvenuti lo storico don Giuseppe Filardi, l'attore Francesco Siggillino che ha letto alcune pagine del libro, il fotografo Biagio Labbate, lo scrittore Angelo Colangelo e Domenica Defina, nipote del falegname Rocco Defina, presso il quale Spacal trovò lavoro. Accettura, circondato da boschi e foreste, si ripopola oggi come allora, spiega Coccia, "per il matrimonio fra due alberi, un rito millenario, sacro e profano, chiamato il Maggio di Accettura. Ed è Spacal che documenta per primo questa festa. Poi una sera d'agosto davanti alla morte di una bambina scopre la sua vocazione pittorica.

La vicenda umana di Spacal è anche un viaggio negli strumenti di oppressione del fascismo. Mussolini, cercò di cancellare la cultura e le tradizioni degli sloveni, italianizzando perfino i nomi scolpiti sulle tombe. Spacal tenne in vita la sua comunità dipingendola tutti i giorni fino a diventare uno dei più grandi, se non il più grande, pittore della sua terra. La storia politica di Spacal racconta le vite di molti uomini e per questo la sua vicenda diventa la testimonianza di un'epoca". Nicola Coccia ha vinto nel 2016 il premio Carlo Levi con il libro 'L'arse argille consolerai. Carlo Levi dal confino alla Liberazione di Firenze attraverso foto, testimonianze e documenti inediti'