SANDRA NISTRI
Cronaca

Nidi Al Neto 23 nuovi posti: "La gestione sarà comunale"

La struttura scolastica accoglierà bambini dai 9 mesi ai tre anni . L’assessore all’Istruzione Martini: "Apertura prevista dal prossimo autunno". .

Nidi Al Neto 23 nuovi posti: "La gestione sarà comunale"

Nidi Al Neto 23 nuovi posti: "La gestione sarà comunale"

Fra pochi mesi Sesto potrà contare su un nuovo asilo nido a gestione diretta del Comune. Nascerà in via Leopardi, zona Neto, nella sede che, per oltre 40 anni, ha accolto lo spazio per bambini e famiglie "Il Cappell’Ajo Matto" creato dall’associazione La Clessidra.

L’istituzione del nuovo servizio comunale per l’infanzia e le modalità per la sua gestione sono stati affrontati anche dal consiglio comunale nella sua ultima seduta: "I nuovi posti, 23 in tutto per bambine e bambini dai 9 mesi ai tre anni – ha spiegato l’assessore alle Politiche educative Sara Martini - saranno disponibili dal prossimo autunno, non appena ultimate tutte le fasi necessarie alla sistemazione della struttura. Al momento sono infatti si stanno svolgendo interventi di manutenzione edilizia straordinaria di natura condominiale sulla parte esterna dell’edificio, nei mesi estivi interverremo sulla parte interna e sono in corso le procedure per l’acquisto degli arredi. Le nuove disponibilità saranno offerte alle famiglie che si trovano in lista d’attesa dopo la pubblicazione delle graduatorie per l’accesso ai nidi comunali nel prossimo anno educativo 2024/2025. Questo nuovo nido è già stato inserito nell’elenco dei nidi che parteciperanno alla misura "Nidi gratis".

Proprio questa opportunità offerta dalla Regione ha provocato sul territorio sestese l’aumento della domanda per i nidi, già in crescita, comunque, negli ultimi anni: impossibile dunque poter garantire un posto a tutti nonostante il patrimonio consistente presente, sette servizi all’infanzia comunali (di cui sei nidi e uno spazio gioco pomeridiano) e sette servizi privati accreditati con un tasso di copertura dei servizi educativi con riferimento alla popolazione di interesse, cioè bambine e bambini da 3 mesi a 3 anni di vita, pari al 65% del totale.

Ben quasi 40 punti percentuali sopra alla media nazionale (pari al 28%) e ben superiore anche agli ultimi obiettivi fissati dall’Unione europea (45%). La scelta della gestione diretta deriva dal fatto che si tratta l’opzione più economica ma anche con dalla volontà di "rafforzare l’offerta pubblica del servizio, valorizzare il personale educativo, garantire un maggiore controllo di tutto il sistema pubblico privato dei servizio e quindi la sua qualità".