
Riccardo Ricciardi, parlamentare M5s
Tira, tira – dice l’adagio – la corda si spezza. E in Toscana rischia seriamente di farlo prima dell’autunno (tipiedo, alla luce dei sondaggi che fanno gongolare i dem) elettorale. La suggestione del campo larghissimo di matrice gianiana non può, giocoforza, essere esente da veleni più o meno palesi. In un’intervista a "La Nazione" il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera Riccardo Ricciardi non ha certo scelto la via diplomatica: "Il tavolo del centrosinistra? Se ci troviamo Renzi in quella stanza non entriamo neanche". Italia Viva più che stizzirsi, strabuzza gli occhi. "La politica dei veti non porta a nulla di costruttivo, – dice Francesco Bonifazi, senatore e commissario per la Toscana di IV – le parole di Ricciardi mi parono lunari... Non entrano nella stanza? Beh, noi in quella stanza ci siamo già da un pezzo".
Bonifazi, ma che voi e il Movimento 5 Stelle siate agli antipodi è cosa nota.
"Cominciamo con il dire che noi siamo parte integrante della legislatura in Toscana fin dall’inizio del mandato e casomai i veti avremmo noi il diritto di metterli e non di subirli. Ma, ripeto, non è questo il punto".
E qual è?
"L’azione di Italia Viva è stata determinante nelle scelte del governo toscano fin dall’inizio. Penso al piano rifiuti, alla Toscana diffusa e in ultimo alla legge sul fine vita. E sui punti programmatici del futuro, sullo sviluppo in particolare e penso all’ampliamento di Peretola in primis, siamo certo molto più noi in sintonia con il Pd che i 5 Stelle. Quindi il ragionamento di Ricciardi è assolutamente sconclusionato, a meno che...".
A meno che?
"Non voglia far parlare di sé, del Movimento che in Toscana non gode di ottima salute e in più è anche diviso al suo interno".
La strategia sembra quella di volervi tenere fuori.
"Con la politica dei veti è stata consegnata l’Italia a Meloni, Lollobrigida, La Russa. Gente che fa fatica a dirsi antifascista. Se metti veti a destra e a manca alla fine non paga. Non è il caso della Toscana dove il centrosinistra è ben radicato ma un ragionamento complessivo: guardate cosa è successo in Liguria, dove per tenerci fuori dalla coalizione governa il centrodestra. E poi c’è la partita della Campania, dove IV pesa il 7%. il Movimento con questo atteggiamento finisce per favorire la destra anziché contribuire alla crescita del centrosinistra e a costruire un’alternativa credibile al governo Meloni".
A proposito, il centrodestra toscano come sta?
"È destinato a restare all’opposizione. In 5 anni non hanno inciso in nessun modo, sono divisi su tutto. Sono tre opposizioni, ognuna con un candidato".