GABRIELE
Cronaca

Non chiamateli eventi eccezionali

Canè Prima di tutto riproviamo a intenderci sulle definizioni: sostanza, non solo forma. Quando si abbatte sulla città una bomba...

Canè Prima di tutto riproviamo a intenderci sulle definizioni: sostanza, non solo forma. Quando si abbatte sulla città una bomba d’acqua come quella dell’altra mattina, ad esempio, non siamo di fronte a qualcosa di "eccezionale". Questi fenomeni lo erano certo qualche anno fa, ma da parecchio tempo oramai gli tsunami che cadono dalle nuvole fanno parte della normalità climatica. Quindi, è con gratitudine che accoglieremo la decisione di abolire il riferimento alla "eccezionalità" quando in pochi minuti un’overdose d’acqua entra nelle vene della città. Rilievo non certo nuovo o originale, anzi. Salvo che a ogni occasione simile riparte, qui come altrove, lo stesso ritornello: una specie di inno nazionale. Osservazione che non vuole colpevolizzare questo o quello per danni che derivano dalle "bombe". Certo, se gli stessi problemi si ripetono negli stessi posti e con le medesime modalità, beh, non è azzardato chiedere che si faccia più e meglio. Alcuni sottopassi, per dirne una, non possono perennemente trasformarsi in piscine o possibili trappole mortali. E le caditoie saranno certamente manutenute con cadenza regolare; ma se non smaltiscono il flusso, forse si deve intensificare la pulizia. Il problema, insomma, è di prendere atto che i casi come quello di martedì non vanno più catalogati e soprattutto trattati come eccezioni. Che occorre ragionare, investire, prevenire per difendere Firenze da questa normalità di precipitazioni, per dimensionare ai bisogni la rete fognaria, per sottrarre al cemento un po’ di terreni. Bene. Ma non solo. E’ un compito che chiama in causa tutto il sistema regione, e per il quale occorre un programma, un progetto, una strategia, denari ben spesi, perché il cambiamento climatico non sia accompagnato solo da grida d’allarme universali, ma da azioni concrete: anche sotto casa. Perché diventi normale fare fronte a ciò che una volta era eccezionale.