La Toscana sta vivendo una progressiva riduzione della popolazione giovanile, un fenomeno che si inserisce in un contesto più ampio di denatalità e migrazione. Negli ultimi dieci anni, il numero di giovani tra i 15 e i 24 anni è diminuito di oltre 10mila unità, con una flessione del -1,4%, passando da 714mila nel 2014 a poco meno di 703mila nel 2024. La situazione regionale, che emerge dall’ufficio studi Cgia su dati Istat, è meno drastica rispetto a quella di Calabria e Sardegna, che guidano la classifica nazionale, ma il trend resta preoccupante. Non si tratta solo di un problema di natalità in calo, ma anche di una continua fuga di giovani in cerca di migliori opportunità.
Secondo il rapporto "Italiani nel mondo 2024" della Fondazione Migrantes, i toscani residenti all’estero sono oggi 226.732, e nell’ultimo anno 5.574 persone hanno lasciato la regione, di cui 2.584 donne e 2.990 uomini. Circa la metà di loro sono giovani tra i 18 e i 34 anni, in linea con il dato nazionale, che indica come nel 2024 il 45,5% degli iscritti per solo espatrio all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, rientri in questa fascia d’età. Le mete principali di questa nuova ondata migratoria sono Regno Unito, Germania, Svizzera e Brasile, destinazioni scelte per migliori prospettive lavorative e qualità della vita. A livello provinciale, il calo dei giovani tra i 15 e i 24 anni riguarda quasi tutta la Toscana. Massa Carrara è la provincia più colpita, con una riduzione del -10%, pari a 3.800 giovani in meno, scendendo da oltre 37mila a circa 33.600.
Arezzo segue con 4.568 giovani in meno (-6,5%), passando da oltre 69mila a circa 65mila. Grosseto ha registrato un calo del 4,8%, con una perdita di 1.954 giovani, che oggi sono 38.780. Situazione negativa anche a Lucca (-3,1%, -2.300 giovani), Livorno (-2,9%, -1.797 giovani) e Siena (-2,5%, -1.311 giovani). A Pisa la riduzione è stata dell’1% (-788 giovani), mentre Pistoia, con una flessione dello 0,6%, è passata da 55.568 a 55.211 giovani. Le uniche due province in crescita sono Prato e Firenze, grazie ai migranti. Prato segna un aumento di +999 giovani (+1,9%). Firenze, invece, ha visto il maggior incremento, con +5.748 giovani (+3%),
Gli ultimi dati della Cgia di Mestre offrono una prospettiva storica interessante. Nel 1943, anno in cui l’Italia era in guerra, il numero di nati vivi era 48.469, mentre nel 2023 è stato di appena 20.875. Quindi c’è anche un cambiamento culturale e sociale, che vede i giovani posticipare o addirittura rinunciare alla genitorialità.