SANDRO
Cronaca

Non ripetiamo gli errori del passato

Rogari è una frontiera della illegalità che è considerata borderline: l’occupazione di immobili in stato di apparente abbandono. Si fa...

Rogari è una frontiera della illegalità che è considerata borderline: l’occupazione di immobili in stato di apparente abbandono. Si fa finta di nulla e si passa oltre. Questo a prescindere dal fatto che i legittimi proprietari dell’immobile abbiano elevato denuncia o meno. Il caso Astor, dagli esiti drammatici, è divenuto cruciale nelle cronache cittadine per il caso di Kata, la bambina di cinque anni scomparsa. A ben vedere si è trattato di un reato consequenziale che presuppone il primo. Ossia è l’illegalità dei metodi di gestione di quell’immobile che ha comportato per rivalsa di qualcuno un reato feroce e vergognoso come il rapimento di una povera bimba indifesa. Tutto si tiene, ma l’opinione pubblica è stata sensibilizzata dal secondo reato non dal primo, anche se è certo che senza il primo non ci sarebbe stato neanche il secondo. In realtà, sappiamo che a Firenze il caso Astor è solo l’ultimo di una lunga serie di occupazioni che si registrano da anni e che passano sotto silenzio. Per negligenza? Per impopolarità degli interventi di sgombero? Per la faticosità degli stessi? Forse per tante ragioni messe assieme, cui si somma il fatto che avere un tetto sopra la testa è un bene primario e, se ci fermiamo solo a questo presupposto, diviene difficile intervenire. In realtà, proprio il caso Astor sopra citato conferma che la tolleranza di qualsiasi illegalità, anche quella con apparenti giustificazioni, innesca una reazione a catena. Perché dietro l’immagine che arriva all’opinione pubblica del povero immigrato che cerca un rifugio, ci sta il racket di bande criminali che organizzano le occupazioni a proprio uso e consumo. Ne abbiamo viste le conseguenze col caso Kata del quale tutti ci dobbiamo considerare corresponsabili. Ora gli abitanti del quartiere denunciano che si viene a profilare un caso analogo con l’edificio dell’ex hotel Airone. Siamo agli inizi, alle premesse dell’occupazione. È necessario un intervento cautelativo immediato perché il caso non si ripeta.