FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

"Non si può chiudere la meta dei pellegrini"

La cugina della regina del Belgio, già vicina a Casignano, fra le prime a lanciare un appello per San Zanobi: "La Chiesa ci ripensi"

di Fabrizio Morviducci

"La piscina chiusa per due fine settimana ha fatto giustamente protestare tanta gente, ora aspettiamoci la protesta dei fedeli contro la chiusura di una chiesa della ruralità vissuta e vivente". Così l’ex sindaco di Scandicci, Giovanni Doddoli, che dai social ha preso posizione sulla soppressione della parrocchia di San Zanobi a Casignano. Chi invece "non entra minimamente nel merito" sulla riorganizzazione del vicariato è il sindaco attuale, Sandro Fallani: "Sulla valorizzazione del patrono e del suo significato per la comunità – ha detto – abbiamo idee e obiettivi condivisi con il Vicariato. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente i tanti preti del territorio e i tanti fedeli che ogni giorno aiutano la città nel contenere la povertà, la solitudine, il disagio minorile ad accogliere i migranti e i senza tetto. La comunità cristiana di Scandicci è un valore enorme per la città intera".

C’è però chi già si espone, e lancia anche un appello a chiare lettere per salvare la chiesa di Casignano. E’ Sofia Becherucci, figlia di donna Fabrizia Ruffo di Calabria e cugina della regina del Belgio, Paola di Liegi. I Ruffo di Calabria erano gli storici proprietari di una villa monumentale accanto alla chiesa. "Faccio un appello accorato – ha detto Sofia Becherucci – affinché l’amministrazione del Comune di Scandicci e l’intera cittadinanza si muova in difesa di questo gioiello di fede, luogo sacro e baluardo nella storia del suo territorio. E’ un dolore immenso pensare che si possa chiudere questa chiesa, meta tra l’altro di tanti pellegrinaggi e momenti di ritrovo dello spirito".

Tace, almeno per il momento, il diacono che vive a Casignano, Claudio Raspollini; e che deve ancora concordare se poter restare o doversi trasferire.

In mezzo a tutte queste posizioni, le prime dopo la divulgazione della notizia attraverso La Nazione, c’è da vedere anche quale sarà la reazione della Scandicci cattolica, divisa tra l’obbligo di obbedienza e quello di coscienza di fronte a una decisione che priva una comunità intera della chiesa dedicata al patrono della città e dell’arcidiocesi di Firenze.

Fu il cardinale Silvano Piovanelli insieme all’ex sindaco Mila Pieralli a consacrare Scandicci a San Zanobi. Ma il legame di questo territorio con il Santo, che vi si ritirava in preghiera, e con la chiesa è sempre stato forte. Perciò sono già in molti a chiedere un ripensamento su questa decisione.

C’è un tema, quello delle parrocchie rurali, un tema culturale oltre che religioso che non può essere sottovalutato. Casignano era l’ultima parrocchia di campagna presidiata dalla chiesa con un diacono. Mosciano che è ancora parrocchia (non è stata soppressa) è vuota. San Martino (ancora parrocchia) è vuota, Giogoli non ha abitanti né parroco, San Michele a Torri è chiusa, San Vincenzo invece ha il parroco. Perché tra tante chiese e parrocchie ormai senza custodia, si è deciso di sopprimere proprio la parrocchia di Casignano? L’unica con una attività di culto, un presidio sociale, e per di più il centro di culto del patrono cittadino.