Decine di pale eoliche sui crinali degli Appennini, tra quelle – le uniche finora in funzione – innalzate sui crinali dei monti di Firenzuola, in Alto Mugello e le altre in costruzione o in progettazione. E altrettanti comitati e associazioni che osteggiano in modo deciso la volontà di cambiare il paesaggio dei monti appenninici. A breve si attende di vedere installare le grandi pale sul Giogo di Villore, tra Vicchio e Dicomano, in Mugello: sette, alte cento metri. Promotrice dell’investimento la AGSM di Verona. Per anni il progetto è stato contestato e contrastato, ma da mesi le ruspe sono entrate in azione, e anche tra le fila degli ambientalisti c’è divisione, tra irriducibili e realisti: "Ormai – dicono questi ultimi – questo progetto va avanti, a meno che non lo fermi un magistrato".
La battaglia al Tar è stata persa, ora si spera nel Consiglio di Stato. E i lavori stanno procedendo piuttosto spediti. Ma intanto altri impianti si stanno profilando – è proprio il caso di dirlo – all’orizzonte. Soprattutto ai confini tra Toscana ed Emilia Romagna. Così anche i comitati si moltiplicano, dalle mille sigle. A livello regionale è nata Tess (Transizione energetica ecologica senza speculazione), una ’coalizione’ che raggruppa già ottanta comitati, movimenti e associazioni contrari agli attuali progetti di eolico industriale.
Preoccupa così gli anti-eolico il nuovo mega progetto "Monte la Fine e Monte Pratolungo", proposto dalla società EEA Italy Wind, tredici pale alte fino a 178 metri tra Castel del Rio e Firenzuola, "con l’abbattimento – si paventa – di una superficie boschiva equivalente a quasi 20 campi da calcio". E un’altra proposta progettuale è sul tavolo del Ministero, e riguarda ancora l’Alto Mugello e ancora Firenzuola. L’ha presentata la Santa Chiara Energia del Gruppo Hope e prevede 12 aerogeneratori da 231 metri ciascuno, in due collocazioni diverse, una a nord e l’altra a sud del territorio di Firenzuola: sette pale sarebbero previste nella zona del Peglio, mentre cinque sono disegnate nei pressi di Rifredo e Casanova. Progetto osteggiato, oltre che dal comitato, anche dallo stesso Comune di Firenzuola.
Paolo Guidotti