Firenze, 29 novembre 2019 - Cantare insieme, seguirne i movimenti, le danze, le acrobazie, saperlo a memoria: ricordarsi le scene una dopo l’altra, i costumi, i passi, i momenti e anche i silenzi: è questo il bello di rivedere uno spettacolo mitico come “Notre Dame de Paris”.
Di rivederlo e anche di vederlo per la prima volta. Perchè “Notre Dame de Paris“ debuttava nella sua versione originale francese il 16 settembre 1998, al Palais des Congrès di Parigi, dove fu subito, giustamente, un trionfo. E poi arrivò da noi, in Italia: anche se detesto la dietrologia e il guardare indietro, si sappia che quattro anni dopo, big David Zard produceva la versione italiana con l’adattamento di Pasquale Panella, e il 14 marzo 2002, al Gran Teatro di Roma, costruito per l’occasione, si teneva la “prima” di quello che sarebbe stata considerata l’opera dei record.
“Notre Dame de Paris non è un musical, ma un’opera pop", disse una volta Riccardo Cocciante.
E così è stato e aveva ancora una volta una ragione pazzesca. L’altra sera è tornata a Firenze questa opera pop, al Mandela Forum e su quattro serate ha dovuto ricavarsi ben sette repliche. Resta tutta l’emozione che ci ha trasmesso Cocciante con le parole, le musiche le sue intuizioni di artista enorme hanno dato questo risultato: Notre Dame de Paris, è stata vista da oltre 4 milioni di spettatori.
Geniale anche a rivederla oggi l’intuizione di prendere il testo straordinario che Victor Hugo ha scritto a soli 29 anni: una storia che si svolge nel 1492 a sfondo storico di un’attualità toccante che ghettizza zingari, mette in risalto intolleranza, cattiveria, debolezze ed emarginazione che fa riflettere anche su quel che siamo oggi: poco o niente di più e di diverso. Protagonista è Quasimodo, essere deforme e zoppo, qui interpretato da un gigantesco artista come Giò Di Tonno che è tornato quest’anno alla volta del suo primo ruolo.
Uno spettacolo che non va più neppure spiegato, ma visto: con una scenografia fatta da muro che diventa tutto, copiata anche troppe volte, col grigio che impera e che lo rende più che mai metropolitano, vicino a noi, oggetto quotidiano. E le transenne trascinate in scena usate come armi o come prigione.
Notre Dame De Paris è uno spettacolo - meraviglia ed è giusto il successo ottenuto non solo in Francia e Italia, ma in tutto il mondo: Inghilterra, Svizzera, Russia, Canada, fino a Cina, Giappone, Corea del Sud, Libano, Turchia, insieme a decine di altri Paesi. Per dare un’idea della dimensione: solo in Italia, in 17 anni sono state visitate 47 città per un totale di 145 appuntamenti e 1.246 repliche complessive. L’opera pop è anche stata tradotta e adattata in 9 lingue diverse, perfino in kazako. Applausi, applausi, applausi: super meritati a un cast eccezionale.