ELETTRA GULLE'
Cronaca

Notte bianca elettorale all’Università di Firenze, in 250 tra numeri, analisi, pasticcini e caffè

Duecentocinquanta le persone che stanno seguendo l'iniziativa. Molti studenti, ma anche semplici cittadini. L'iniziativa è organizzata dalla Scuola di Scienze Politiche e dall’Associazione Alumni “Cesare Alfieri”

Firenze, 9 giugno 2024 - Tanti studenti, docenti, ma anche semplici cittadini. 250 le persone che stanno partecipando, al polo di Novoli, alla Notte bianca elettorale, per la seconda volta organizzata dalla Scuola di Scienze Politiche e dall’Associazione Alumni “Cesare Alfieri”. Pasticcini e bevande non mancano: del resto, c’è da arrivare almeno alle 2 di notte, quando i risultati delle Europee dovrebbero essere pressoché definitivi.

A fare gli onori di casa, al D5, Giovanni Tarli Barbieri, prorettore vicario e docente di Diritto elettorale e parlamentare, Carlo Sorrentino, presidente della Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” e Lapo Cecconi, presidente dell’associazione Alumni “Cesare Alfieri”.

“Tantissime persone sono arrivate già alle 21,15 - sorride Cecconi -. Siamo felici della partecipazione alla serata. La prima Notte bianca elettorale fu in occasione delle politiche del 2022. Furono alcune studentesse a proporre l’idea. Da lì, è nata l’iniziativa. Purtroppo, l’alta partecipazione a questo evento non si riflette nelle urne. Purtroppo, l’astensionismo rimane alto”.

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Arriveremo mai a votare tramite smartphone? “Me lo auguro - dice Cecconi -. In alcuni Paesi già si fa. La tecnologia ci viene incontro: metodi per certificare il voto ci sono. Abbiamo lo Spid..insomma, secondo me possiamo immaginare un sistema di voto online. La politica deve essere il più possibile attrattiva”.

Alessandro Chiaramonte, docente di Scienza Politica concorda sul fatto che “si debba pensare a qualcosa che incentivi la partecipazione”. Ma ricorda che “la nostra Costituzione sancisce che il voto è personale, libero e segreto”. E che dunque bisogna per prima cosa “capire se con lo smartphone sarebbe possibile rispettare questi principi”. Vieri è al terzo anno di Scienze Politiche: “Non è stato facilissimo decidere per chi votare alle europee - ammette -. Non mi sento molto rappresentato dai nostri parlamentari. In linea generale, noi giovani non siamo molto ascoltati. Per questo la fiducia nelle istituzioni è generalmente bassa, come dimostra l’astensionismo, purtroppo elevato. Invece queste elezioni sono importanti per il nostro futuro”.

“Sarebbe bellissimo se la partecipazione giovanile che c’è stasera si riflettesse nelle urne”, osserva Niccolò Masini, anche lui al terzo anno di Scienze politiche. Cosa chiederesti al futuro sindaco di Firenze? “Una città più vivibile. In particolare, già attenzione al trasporto pubblico, alla sicurezza e alla viabilità”. Durante la serata, molti gli interventi anche da parte degli studenti, che si sono focalizzati sull’uso dei social durante la campagna elettorale e sul tema della partecipazione. Poi, non appena arrivano i primi exit poll, il primo ‘gong’ interrompe i dibattiti della serata, organizzata in collaborazione con Europe Direct e Centro interdipartimentale di ricerca Jean Monnet. 

Via dunque alle prime proiezioni insieme ai ricercatori del centro italiano studi elettorali. E poi altri interventi, tra cui quelli di Federica Bicchi ed Enrico Borghetto, docenti di The European Union in the contemporary world; Alessandro Chiaramonte, docente di Scienza Politica; Laura Solito, docente di Sociologia della comunicazione; Letizia Materassi, docente di Sociologia della comunicazione.