Nove fra incidenti, anomalie e quasi incidenti in 16 anni. È la lista degli eventi imprevisti avvenuti nel deposito Eni di Calenzano dal 2000 al 2018. Tutti, per fortuna, senza nessuna conseguenza grave. A metterli nero su bianco è la relazione tecnica prodotta puntualmente dalla stessa Eni e fornita agli ispettori dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sottoposto alla vigilanza del ministero dell’Ambiente.
La lista è utile a farsi un’idea della casisitca e del tipo di eventi che sono accaduti nello stabilimento nel corso degli anni. E di quelli che possono accadere in contesti del genere. Tutti sono stati registrati e classificati e le procedure di gestione degli imprevisti sono sempre andate a buon fine. Fra questi ce ne sono tre denominati ’near miss’: una voce che indica i cosiddetti quasi incidenti. Eventi che potevano trasformarsi in potenzialmente dannosi per le persone ma che, per fortuna, non lo sono stati. Il primo risale al 15 marzo del 2000 e si tratta di un principio di incendio della consolle di termosorveglianza causata da un cortocircuito scattato durante la manutenzione dell’apparecchiatura.
A gennaio 2001 invece un mozzicone di sigaretta non spento gettato nel cestino della carta causò un principio di incendio nella palazzina uffici del deposito. Tutto si concluse con nessun danno grazie, si legge nella relazione "all’immediato spegnimento mediante soffocamento del cestino, allontanamento dello sesso e apertura finestra per fuoriuscita dei fumi". Il 15 marzo 2004 invece fu la scintilla di un disco da taglio a far incendiare alcuni ciuffi d’erba sotto un generatore elettrico.
Il principio di fiamma fu subito spento dall’impresa che stava operando. Fra gli incidenti veri e propri invece ci sono anche quelli causati dal meteo. Il 5 marzo del 2015 una tempesta di vento abbattè 30 metri di muro. Risalgono all’anno successivo invece gli sversamenti di liquido. Il 15 giugno l’autista di un’autobotte, sganciando il braccio di carico, urtò per sbaglio un raccordo della linea di additivazione del Diesel + facendo uscire il detergente.
A luglio dello stesso anno mentre il tecnico regolava la pressione di mandata della pompa del sistema di additivazione, la guarnizione dell’accoppiamento in quota si ruppe, facendo fuoriuscire il prodotto. Le pompe furono fermate immediatamente. Il gasolio vero e proprio invece fu sversato il 23 agosto del 2016. A causarne la fuoriuscita fu l’allentamento di un raccordo dell’autobotte. L’autista pigiò il pulsante di sospensione del carico avvisando il personale Eni e tutto andò per il meglio. Poi nessun avvenimento degno di nota, fino alla tragedia di tre giorni fa.
Claudio Capanni