FIRENZE
Cronaca

Novoli, Trump e ciambelle. L’election day in ateneo: "Il risultato ci ha sorpreso"

Studenti italiani e statunitensi insieme per seguire lo spoglio finale. Tra donut, colazione all’americana e docenti della facoltà di Scienze Politiche.

Novoli, Trump e ciambelle. L’election day in ateneo: "Il risultato ci ha sorpreso"

Studenti italiani e statunitensi insieme per seguire lo spoglio finale. Tra donut, colazione all’americana e docenti della facoltà di Scienze Politiche.

di Elettra Gullè

Chi l’ha detto che i giovani non seguono la politica? Quanto successo ieri mattina alla libreria Campus smentisce in pieno la teoria. Merito dell’American election breakfast, per seguire in diretta, tutti insieme, i risultati del voto Usa. L’evento al polo di Novoli è stato organizzato dall’associazione Alumni Cesare Alfieri in collaborazione con la scuola di Scienze Politiche, il dipartimento di Scienze Politiche e sociali dell’Università e la Tuscan American Association. Alle 7 di mattina, puntualissimi, ecco i primi studenti.

Sono soprattutto di Scienze politiche e di Economia. Ormai, è chiaro come andrà a finire. E per una platea in linea generale schierata dalla parte della candidata democratica Kamala Harris, la notizia resta indigesta. La delusione è palpabile quando Trump si materializza sul grande schermo. È lui il il 47esimo presidente Usa. Allarga le braccia Cosimo Garofalo, iscritto alla magistrale di Scienze politiche: "Negli ultimi giorni, avevo un po’ sperato in un ribaltone. Ma purtroppo non è andata così. La sconfitta per i democratici è eclatante. Adesso, c’è molta preoccupazione per i rapporti con l’Europa". "Mi aspettavo che Trump vincesse, anche per come si è svolta la campagna elettorale. Non dimentichiamoci che Kamala è partita tardi ed ha pure dovuto cercare di rimediare ai danni fatti dall’amministrazione Biden", osserva Teofane Matteucci, anche lei iscritta a Scienze politiche. Durante l’iniziativa, si alternano dirette con gli Usa ed interventi di docenti ed esperti di politica internazionale. Andrea L. Davis rappresenta la Tuscan American Association e, senza addentrarsi nei risultati politici, ammette che "tra gli americani che vivono in Toscana c’è stata molta sorpresa per risultati così netti e, soprattutto, veloci".

"I fattori chiave che hanno decretato il successo di Trump sono stati l’inflazione e l’immigrazione clandestina". Sono gli stessi tasti schiacciati durante il collegamento con la radio degli italiani a New York: "Il popolo americano si è dimostrato fermo sui temi della sicurezza, dell’economia e dell’amore per la propria terra", afferma lo speaker. In libreria, tra bandierine a stelle e strisce e palloncini blu e rossi, c’è anche spazio per la più classica delle colazioni made in Usa. "Dopo le altre notti bianche elettorali, si conferma il successo di un format moderno e dinamico, capace di intercettare l’interesse anche dei più giovani", sorride Lapo Cecconi, presidente dell’associazione Alumni Cesare Alfieri. "Ancora una volta abbiamo centrato il nostro obiettivo di stimolare un dialogo continuo sui temi di attualità internazionale", osserva Carlo Sorrentino, presidente della scuola di Scienze Politiche. Adesso, cosa aspettarci sugli scenari internazionali?

"E’ probabile - osserva Alessandro Chiaramonte, direttore del dipartimento di Scienze Politiche UniFi, – che adesso gli Stati Uniti siano meno protagonisti nella politica internazionale. Trump è espressione di un mondo con venature isolazionistiche. Ecco, questo può portare a un certo disinteresse verso le aree di crisi europee, in primis quella, drammatica, dell’Ucraina. L’Europa dovrà assumere posizioni più forti, non potendo più muoversi all’ombra del gigante americano".