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Nardini dopo il tavolo nazionale: "Rischi per la continuità occupazionale"
Si arricchisce di un altro capitolo, purtroppo negativo, la vicenda della Telco-Tsd, azienda specializzata nelle telecomunicazioni che a Campi ha il suo cantiere più grande della Toscana. Come spiegato dall’assessore regionale al lavoro, Alessandra Nardini (nella foto a destra), dal tavolo nazionale al Ministero delle imprese e del Made in Italy, "sono emerse tutte le difficoltà dell’azienda, che purtroppo fanno temere sulla continuità operativa e occupazionale e non lasciano intravedere tempi certi sul pagamento degli stipendi arretrati".
Al tavolo erano presenti anche i rappresentanti aziendali di Tsd e di FiberCop, principale committente della Tsd: "La situazione è preoccupante – ha aggiunto Nardini -, l’azienda ha comunicato di avere presentato l’istanza per la procedura di composizione negoziale della crisi di impresa presso la Camera di Commercio di Roma e di voler dismettere alcuni appalti. Senza prefigurare una chiara prospettiva industriale e occupazionale".
Non solo, perché "non ha fornito dettagli su quali attività teoricamente dovrebbero proseguire, quali altre andranno a essere svolte da altri soggetti e con quali garanzie".
Al centro della discussione anche la questione della cassa integrazione straordinaria per le crisi di tutte le unità pluriregionali: "La decisione di Tsd di ricorrere agli ammortizzatori sociali è tardiva, se questa era la situazione dell’azienda, si poteva e si doveva evitare di trovarci con lavoratori che da mesi non riscuotono lo stipendio". Tutto questo nonostante "nelle passate settimane ci avesse rassicurati per poi essere ogni volta puntualmente smentita nei fatti". Nardini ha annunciato che la Regione chiederà di partecipare "all’esame congiunto previsto per la cassa integrazione straordinaria il 25 febbraio nella sede del Ministero del lavoro", ribadendo che "oltre al tema occupazionale, c’è anche la situazione di grave carenza del servizio che si sta generando".
La crisi che sta vivendo Campi è confermata anche dall’odierna giornata di sciopero della Fcl, azienda di minuteria metallica, che "nonostante le ripetute richieste di confronto – dicono dalla Cgil – continua a negarsi e a procedere con lo spostamento della produzione ad Arezzo. Una decisione che Fiom, Uilm e Rsu respingono con forza".