Bagno a Ripoli (Firenze), 18 agosto 2022 - A un giorno e mezzo dal nubifragio che ha devastato case e vite, i cittadini di Grassina, pale e scope alla mano, cercano di rimediare a quanto la bomba d’acqua di Ferragosto ha fatto. Quasi 400 le case che hanno subito danni. Sei famiglie non possono rientrare nella loro abitazione inagibile; solo due persone sono ospiti in hotel, gli altri da amici e parenti. Camminando per le vie di Grassina, c’è chi spala fango dai piani bassi delle case, chi ha subito l’abbattimento delle pareti di separazione tra i garage condominiali creando un unico grande vano di devastazione. Anche i negozi non sono stati risparmiati con migliaia di euro di merce già pagata da buttare. Ieri le serrande erano aperte, ma solo per cercare di salvare e ripulire. Oggi riapre l’alimentari Luana, "anche se abbiamo almeno 15 mila euro di danni tra merce da buttare e un frigorifero perso – dice la titolare Marianna Cellai -. Ma vogliamo dare un segno di ripartenza, anche per ringraziare chi ci ha mostrato tanta solidarietà".
Danni anche ad alcune sedi di associazioni di volontariato e a quella storica del Grassina Calcio, compresi spogliatoi e cucine diventati inagibili. La disperazione lascia spazio alla voglia di ripartire, anche se per oggi c’è un nuovo allerta meteo. "Sono al lavoro sul territorio 150 operatori per 30-35 squadre della protezione civile più personale Alia, Publiacqua e 50 di ditte esterne – dice il sindaco Francesco Casini –. Se la cassa di Capannuccia ha evitato problemi maggiori, fossetti, borri e canali a secco da 6 mesi e tombati tra gli anni ’60 e’80 restano un problema di non facile soluzione". Il problema vero, sottolinea, è "la quantità di pioggia spropositata: 110 litri per metro quadro in meno di 3 ore, con l’Ema passato da livello 0 a 3 in 45 minuti". Il presidente della Regione ha dato "rassicurazioni sulla richiesta di "stato di emergenza": ci permetterà di riparare anche i danni subiti dai cittadini" dice Casini.
A fronte dell’allerta meteo gialla dalle 8 a mezzanotte di oggi, "con protezione civile, Centro operativo comunale, Consorzio di bonifica e Publiacqua, abbiamo provveduto a interventi di prevenzione e posizionato altri sacchi anti allagamenti". Ma in via delle Quercioline i tombini sono pieni di detriti e otturati. "Sono ore che chiediamo un intervento, ma c’è un rimpallo di competenze: nessuno fa niente" spiega Ilaria Giglio che abita lì accanto: la casa dei genitori (il padre è disabile) è piena di fango. "L’acqua entrava copiosa anche dalle prese elettriche".
Ad Antella ci sono stati danni per lo più in centro, con l’acqua fuoriuscita con violenza dal tombino di piazza Peruzzi: una scena vista troppe volte. Tra i soccorsi, anche un assiolo, un rapace raro in Europa: i volontari della Misericordia lo hanno salvato nel cimitero monumentale di Antella e affidato all’Enpa.