SANDRA NISTRI
Cronaca

Nuova facoltà di medicina. Verso il boom di iscritti rebus aule con la riforma: "E mancano 17 milioni"

La rettrice critica l’abolizione del test d’ingresso all’inizio dell’anno "Formazione a rischio". Quest’anno oltre mille aspiranti per 528 posti.

Nuova facoltà di medicina. Verso il boom di iscritti rebus aule con la riforma: "E mancano 17 milioni"

Studentessa si prepara per il test di medicina (archivio)

Già dal prossimo anno accademico, con tutta probabilità, gli studenti che aspirano ad una carriera medica potranno iscriversi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia senza dover sostenere il test di ingresso. Scoglio spesso nell’occhio del ciclone per il tipo di quesiti posti e che ha costretto molti studenti a ritentare la prova più volte prima di ottenere il tanto agognato accesso. Se migliaia di futuri medici in tutta Italia festeggiano, lo stesso non può dirsi di chi dovrà organizzare, anche solamente dal punto di vista logistico, le lezioni e le sedi, almeno per i primi sei mesi. La selezione, infatti, avverrà al termine del primo semestre, attraverso una graduatoria nazionale basata sui crediti formativi acquisiti e il superamento di esami specifici, un vero e proprio "semestre-filtro". In ogni caso il numero chiuso resterà con un aumento però piuttosto consistente di posti a livello nazionale, dai circa 20mila attuali a 25mila. Le incertezze, per questo, sembrano molte nei diversi atenei, compreso quello fiorentino, che dovrà garantire all’inizio dell’anno accesso alle lezioni a tutti i candidati, presumibilmente molti di più di quelli di quets’anno.

"La riforma prospettata dell’accesso a Medicina – sottolinea infatti la rettrice dell’università di Firenze, Alessandra Petrucci – apre scenari che destano forti preoccupazioni a Firenze e nelle sedi universitarie dove si preparano i futuri professionisti della sanità del nostro Paese. La proposta mette seriamente in discussione la capacità di offrire una formazione di qualità e anche di soddisfare gli standard per l’accreditamento europeo delle discipline mediche". Le incertezze hanno a che fare anche con un problema, certo non secondario, di risorse: "A Firenze – prosegue infatti Petrucci – abbiamo bandito quest’anno 528 posti, erano 508 nel 2023, a fronte di oltre il doppio di candidati. La situazione è paradossale: da una parte ci viene richiesto di accogliere un numero maggiore di studenti, dall’altra, invece di sostenere il nuovo impegno con risorse aggiuntive, subiamo un taglio del finanziamento di circa 17 milioni, il più alto degli ultimi anni. È naturale chiedersi chi ne pagherà le conseguenze e la risposta è questa: le nuove generazioni di studenti e di aspiranti medici".

Al momento l’università fiorentina, come d’altra parte le altre in Italia, non ha ancora ricevuto una informazione chiara sul numero preciso di aspiranti medici cui dovrà essere consentito l’accesso senza dover passare dalle ‘forche caudine’ del test iniziale ma sicuramente saranno di più dei tanti che si sono presentati già quest’anno e ciò comporterà anche un problema di spazi. Basta qualche numero per capire: per i 528 posti a disposizione per l’anno accademico 2024-2025 (20 dei quali per altrettanti studenti non comunitari residenti all’estero) gli iscritti al test dello scorso maggio erano 1630 (partecipanti effettivi 1282) quelli al test di luglio circa 1500 (effettivi 1200). I due numeri non si possono sommare perché gli studenti potevano partecipare sia all’una che all’altra prova, ma gli aspiranti medici che dovranno essere accolti sono tanti, in ogni caso, per i posti a disposizione. Dove verranno sistemati i ragazzi il prossimo anno accademico se la riforma entrerà in vigore?