
Il direttore generale del Novoli Stefano Rossi mostra una serratura forzata dai vandali
Firezne , 7 aprile 2021 - Grido d’allarme della società sportiva «Nuova Novoli» che ha subito, la scorsa notte, atti vandalici e furti all’impianto comunale in via Corelli, zona via Baracca. La struttura è stata presa d’assalto, ignoti hanno forzato i cancelli e danneggiato le reti, lato Mugnone. Spiegano il dg Stefano Rossi e il segretario Luciano Degl’Innocenti: «Una vicenda davvero brutta. E non è la prima che dobbiamo affrontare. Il fatto grave è che queste persone hanno danneggiato l’impianto sportivo senza motivi giustificabili. Purtroppo non ci sono controlli e dal lato Mugnone passano persone di ogni genere. Specie malviventi».
E ancora: «Hanno buttato benzina e bruciato una parte laterale del campo in erba sintetica realizzato da pochissimo tempo; tagliate le reti e danneggiate le porte e la struttura. hanno rotto bacheche, spezzate vetrate, violato il garage dove ci sono gli attrezzi, tagliato il tendone del calcio. In cinque sembra sono entrati al bar saccheggiando cibo. Coi fiorentini chiusi in casa questi delinquenti hanno vita facile. I controlli? Pochi. Servono telecamere e più attenzione alle zone a rischio».
Pronta la presa di posizione del presidente della Commissione sport del Comune e coordinatore del gruppo ‘Calcio in Rete’ Fabio Giorgetti: «Ho subito contattato l’assessore Albanese che ha delega alla sicurezza. Faremo un sopralluogo coinvolgendo le forze dell’ordine e decideremo quale linea d’azione darci e quali provvedimenti prendere. Ho parlato con il presidente del Novoli Roberto Travagli, sono a disposizione sua e di tutte le altre società sportive poiché i fatti malavitosi verso gli impianti sportivi sono in aumento».
E ladri in azione anche nella sede di un’altra associazione sportiva, la «Florentia rugby» di via San Bartolo a Cintoia. I ladri, entrati dopo aver divelto una porta degli spogliatoi, hanno messo i locali a soqquadro. In base a un primo sopralluogo effettuato dalle forze dell’ordine i banditi se ne sarebbero andati via senza portare via nulla, ad eccezione di due telecamere del circuito interno di videosorveglianza.
Francesco Querusti