Dare una nuova vita alle trenta opere raccolte dall’ex ministro Antonio Paolucci, lo storico dell’arte fiorentino scomparso lo scorso anno all’età di 85 anni. Un evento unico, quello di domani, con il quale la casa d’aste Pandolfini apre la sua stagione primaverile. Si intitola ‘Arcade: dipinti dal XVI al XX secolo’ e vede all’interno del catalogo trenta quadri di differenti stili e numerose epoche, tutti dal grande valore artistico, appartenute a Paolucci.
Il museologo fiorentino, infatti, è stato a lungo figura di spicco della politica culturale italiana. Tanti gli incarichi amministrativi che ha ricoperto al servizio del patrimonio artistico. Dapprima come soprintendente a Firenze, poi come ministro per i Beni Culturali e Ambientali nel governo di Lamberto Dini e, infine, come direttore dei Musei Vaticani. Paolucci ha collezionato opere d’arte durante tutta la sua vita. Nella selezione di Pandolfini troviamo quadri di artisti italiani e non solo, dipinti tra il Cinquecento e il Novecento.
Tra le più antiche si ricordano la ‘Sacra Famiglia con San Giovannino’ del 1563, stimata tra gli 8mila e i 12mila euro, oppure il ‘Ritratto maschile in miniatura’ di un pittore francese attivo tra il Seicento e il Settecento dal valore di 2-3mila euro. A impreziosire la selezione anche una ‘Sacra Famiglia’ attribuita al senese Francesco Vanni e stimata tra i 3 e i 5mila euro. Tra le opere di maggior valore spicca il ‘Capriccio architettonico’ del pittore Pietro Cappelli, terminato nel Settecento e stimato tra i 15mila e i 25mila euro. Di simile importanza anche il ‘San Gerolamo’ di scuola caravaggesca, stimato, invece, tra i 10mila e i 15mila euro.
Tante le opere di valore dell’Ottocento, tra le quali la Veduta di Parigi del bolognese Domenico Ferri, stimata fino a 3,5mila euro e che presenta la capitale francese prima della ristrutturazione promossa dal barone Haussmann. Sempre dello stesso periodo un nucleo di ritratti datati nella prima metà del Diciannovesimo secolo.
Infine, non mancheranno alcuni lavori che potranno essere apprezzati da collezionisti e appassionati di correnti artistiche che hanno trovato la loro espressione tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del ‘secolo breve’ con la Lavandaia di Vincenzo Irolli, stimata dagli 8 ai 12mila euro e il dipinto ‘Ninfa e fauno nel bosco’ di Alberto Pisa, valutato tra i 5 e i 7mila euro.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.pandolfini.it.
l.otta.