"Le nuove sedute di piazza della Libertà? Beh, diciamo che sono quello che sono...Ecco, non straordinarie".
La soprintenente Antonella Ranaldi usa accortezza per non uscire dal perimetro del giudizio critico, se non altro per non emettere sentenze su un progetto che ha radici lontane, anni in cui il suo arrivo in riva all’Arno non era certo nei radar.
Il giudizio è quindi quantomeno sospeso. Un po’ come lo è sui futuri arredi urbani – piuttosto vicini, almeno a spulciare i rendering ufficiali di Palazzo Vecchio, al design solido e squadrato scelto per la nuova area pedonale davanti a via Cavour – che andranno a modellare le future fermate della tramvia lungo i viali di circonvallazione del Poggi.
"Premetto che non ho ancora avuto modo di approfondire i progetti relativi alle fermate e ancora i rendering non ci dicono molto neanche sui materiali che verranno utilizzati, – spiega Ranaldi – pertanto non vorrei dare un giudizio affrettato prima di vederle dal vivo. Il disegno degli arredi urbani comunque merita attenzione nella funzionalità e nel design. Non devono avere il sopravvento per enfasi e monumentalità".
Un po’ come dire: comprensibile la reazione di pancia dei fiorentini di fronte a strutture di impatto e poco legate al contesto ma trattandosi di ’inserimenti urbani’ legati alla mobilità, la funzionalità viene al primo posto. Dove invece il margine di manovra è ancora ampio è in centro storico e Ranaldi approva la presa di posizione della sindaca sara Funaro sulla battaglia alle keybox, le scatolette con le chiavi per i clienti degli Airbnb che spuntano sulle facciate dei palazzi storici. "Giusto restituire più decoro in generale uniformando" spiega la soprintendente.
Tornado alle panchine contestate nei giorni scorsi l’assessora all’urbanistica Caterina Biti (anche lei senza incarico in giunta al momento delle scelte sulle infrastrutture legate al tram), interpellata da La Nazione – che per prima aveva sollevato il caso delle sedute di piazza della Libertà – aveva ipotizzato possibili migliorie future. Ecco le sue parole: "Sarà necessario fare dei controlli su progetti che effettivamente vengono da lontano" e tuttavia"laddove sarà possibile ci impegneremo a rendere le fermate più accoglienti e meno impattanti". "C’è grandissima attenzione da parte mia all’estetica urbana" assicura ancora Biti per la quale le sedute di piazza della Libertà "effettivamente un po’ respingenti".
E quindi, garantisce ancora, "lavoreremo nella direzione della mitigazione delle isole di calore e nella creazione di fermate piacevoli per i fiorentini magari anche con piante e arredi. L’impegno del Comune c’è e lo dimostra il fatto dell’arrivo di fondi a breve per migliorie da apportare nell’area Unesco".
L’area pedonale di piazza della Libertà in questi giorni aveva raccolto le invettive dei Franco Cardini che aveva associato la collocazione dei nuovi arredi al declino di una città che si è adeguata al "pensiero unico" rinunciando alla sua storia e alla fantasia.
"Si ama tanto dire oggi che ’la bellezza salverà il mondo’. – le sue parole – Bene: allora ci sarà pure un amministratore, un curatore del bello in grado di ragionare ed evitare che vengano fatti questi interventi a meno che non si voglia organizzare delle passeggiate domenicali al cimitero di Trespiano. Per carità, c’è un’estetica anche nelle tombe. Però magari non in centro". E ancora: "Firenze non sa più osare. Non lo fa da decenni, almeno dalla fine del secolo scorso".