SANDRA NISTRI
Cronaca

Nuovo aeroporto. Arpat critica il progetto: "Rumore, mancano dati"

Tanti rilievi in 26 pagine appena trasmesse alla commissione di Via "Restano dubbi e incertezze anche su aria e campi elettromagnetici" .

Turiste. davanti all’aeroporto di Peretola

Turiste. davanti all’aeroporto di Peretola

Ventisei pagine fitte di osservazioni con appunti anche decisi sul nuovo masterplan dell’aeroporto di Firenze. Sono tanti i rilievi mossi da Arpat nel contributo nell’ambito del procedimento di Via/Vas integrato per lo scalo fiorentino e trasmesso, nei giorni scorsi, alla Commissione di Via con un focus preciso su aspetti come il rumore, la qualità dell’aria, le terre di scavo oltre che le acque superficiali e sotterranee.

Il primo ‘distinguo’ di Arpat riguarda proprio la documentazione fornita da Enac/Toscana Aeroporti che consentirebbe una valutazione degli impatti sulle componenti "acqua e suolo", mentre "permangono dubbi ed incertezze", si legge nel documento, "per le componenti aria, rumore e campi elettromagnetici che non consentono di esprimere una valutazione completa dell’impatto dovuto alle nuove opere di progetto, in particolare ai fini della tutela della popolazione dall’inquinamento acustico in fase di regime e dall’esposizione al campo magnetico a bassa frequenza". Qualora, prosegue Arpat, "nonostante le carenze presentate il procedimento presso il Ministero dell’Ambiente si concluda positivamente", refrain ripetuto diverse volte nel documento, "si ritiene necessario, come livello minimo di tutela non esaustivo rispetto alle informazioni e valutazioni parziali fornite nella documentazione, che il progetto sia soggetto alle indicazioni in forma prescrittiva, con particolare riferimento alle componenti rumore e campi elettromagnetici".

Rispetto al rumore, tra l’altro, Arpat cita una lunga serie di carenze nella documentazione e provvedimenti da adottare: fra l’altro che "il gestore aeroportuale si doti di un opportuno sistema di controllo con il quale monitorare in itinere il numero di sorvoli della città di Firenze garantendo che non siano più di quattro movimenti giornalieri nel periodo diurno per un massimo di tre giorni l’anno".

Inoltre, sempre in caso di esito favorevole del procedimento in corso, dovrà essere messo subito in atto "un piano di monitoraggio che preveda anche la messa a punto di un modello di calcolo di dettaglio tarato e aggiornato alla data di funzionamento della nuova pista".

Quanto ai campi elettromagnetici la documentazione – stando ad Arpat – sarebbe "affetta da numerose carenze", un lungo elenco puntualmente riportato. Rilievi quelli fatti da Arpat che preoccupano non poco Alessio Laschi, segretario di Sinistra Italiana Prato e Jacopo Madau, responsabile ambiente di Sinistra Italiana Firenze: "Dopo la bocciatura senza appello del precedente progetto – dicono – l’intenzione di chi vuole la pista pare essere quella di andare avanti senza prendere atto delle prescrizioni e delle indicazioni arrivate in sede giudiziaria e provenienti dalle amministrazioni comunali contrarie all’opera". Preoccupazioni Laschi e Madau esprimono anche per lo studio epidemiologico condotto dall’Università di Pisa sull’impatto acustico della nuova pista riportato ieri su queste pagine: "Lo studio – sottolineano – evidenzia in maniera chiara come la scelta di ruotare la pista vada a interessare aree densamente abitate, con conseguenze che impatteranno su un gran numero di persone. Quasi i tre quarti dei residenti di Campi Bisenzio, la metà dei residenti a Prato e un terzo dei residenti a Sesto saranno esposti alle emissioni, a riprova di come la nuova pista sia un’opera incompatibile col nostro territorio".