Firenze, 22 ottobre 2024 – L’incubo Astor per il vicinato non è scomparso, si è solo spostato di un paio di isolati. A poco più di un anno dallo sgombero del buco nero dove è scomparsa la piccola Kata, un altro albergo abbandonato è occupato, sempre lungo l’asse di via Boccherini. Se prima a farne le spese erano gli abitanti dell’isolato tra via Maragliano e via Monteverdi, oggi sono quelli tra via Toselli e piazza Puccini, dopo che un gruppetto si è introdotto nell’ex Hotel Airone.
I vicini dei condomini retrostanti che affacciano su piazza Puccini da un paio di settimane vivono nel terrore, impotenti di fronte a soggetti che per entrare e uscire dal retro dell’albergo scavalcano muretti e attraversano a loro piacimento i cortili condominiali.
“Un paio d’anni fa crollò un cornicione sul marciapiede, le transenne sono ancora lì. L’albergo chiuse per il restauro e non ha più riaperto”, spiegano i vicini.
Recentemente però hanno visto delle luci la notte, probabilmente torce. Alcune persone sono riuscite a entrare, forse passando dal giardino: “Per accedere – mostrano i vicini – attraversano il nostro piazzale che ha il cancello su piazza Puccini. Aspettano nascosti che qualcuno apra per entrare con la macchina e passano all’interno prima che si chiuda. Poi scavalcano il muretto che divide dal giardino (un metro e mezzo dalla parte del piazzale, neanche un metro da quella dell’albergo) e sollevano la rete sovrastante.
A volte addirittura chiedono, come se fosse normale, ‘Mi apre il cancello?’. Quando invece non riescono a passare di qua lo fanno dal muro che divide il nostro piazzale dal parcheggio della farmacia”.
C’è timore che la situazione possa velocemente trasformarsi in un nuovo Astor: “Sono almeno tre persone, tutti stranieri, due uomini e una donna, ma temiamo che siano di più o che possano diventarlo velocemente vista la capienza dell’edificio. Non vogliamo che poi si dica un’altra volta ‘si poteva evitare’, ma vogliamo sentir dire adesso ‘lo evitiamo’. Abbiamo paura a prendere l’auto nel piazzale, abbiamo paura a rientrare a casa nostra la sera”.
E c’è timore anche a non assecondare quelle richieste, per non incorrere in ritorsioni: “Quando ci dicono ‘aprimi’, come facciamo a dire di no se insistono, dal momento che conoscono le nostre auto, le nostre famiglie? Però non siamo neanche disposti a vivere nel ricatto”.
I residenti fanno anche un appello alla proprietà: “Con meno incuria e più controllo sarebbe più difficile da occupare. Sistemare la vegetazione del giardino sarebbe importante, oltre a sigillare gli ingressi. Non sappiamo se la proprietà ha fatto denuncia, i carabinieri sono venuti perché hanno fatto denuncia i nostri amministratori ma non sono entrati”.
Sull’ennesimo ’buco nero’ nel rione tuona anche il comitato Cittadini attivi per San Jacopino: “Siamo abbandonati – dice il presidente Simone Gianfaldoni – Il rione è pieno di zone franche più volte segnalate e solo parzialmente prese in considerazione dalle istituzioni. Un altro problema che si va ad aggiungere all’altra occupazione di via Toselli, dei portici e del giardino davanti all’Esselunga. Bisogna combattere l’illegalità in ogni sua forma. Di problemi qui in zona ce ne sono troppi. Le forze dell’ordine non possono essere mandate solo alla stazione e alle Cascine, nel mezzo ci siamo anche noi. I Cittadini meritano risposte, scriveremo di nuovo a Comune, Prefettura e Questura”.