"In questi giorni, come i cittadini hanno potuto vedere, sono partiti gli interventi propedeutici alla realizzazione del nuovo ponte sull’Arno, fra Signa e Lastra a Signa. Si tratta di indagini geologiche necessarie per completare l’iter progettuale e passare, con il nuovo anno, ai veri e propri cantieri". A fare il punto sui lavori è il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, dopo che, nelle scorse settimane, la presenza di alcuni macchinari impegnati nella zona del parco fluviale di Lastra a Signa non è passata inosservata a cittadini e amministratori locali. In ballo c’è una delle opere più attese e discusse della zona: il nuovo ponte sul fiume, che dovrebbe liberare dalla morsa del traffico i centri storici dei due Comuni delle Signe. Un’opera attesa da decenni, criticata proprio per i ritardi, ma anche oggetto di continue discussioni sui possibili tracciati.
Stavolta parrebbe essere quella giusta, anche perché è ormai quasi completato il nuovo ponte sul Bisenzio, a Signa, che fa parte del stessa riorganizzazione della viabilità. "Sull’Arno – spiega ancora Giani – abbiamo previsto un ponte che superi ferrovia e fiume, arrivando a Signa, nella zona dei Renai, dove si collegherà a quello in realizzazione sul Bisenzio. L’insieme di questi due ponti, unito al prolungamento di via Arte della Paglia fino all’Indicatore cambierà completamente l’assetto della viabilità locale. Gli automobilisti, lasciando la Fi-Pi-Li, potranno decidere se andare verso Signa o dirigersi nel centro di Lastra, con un’immediata diramazione dei flussi di traffico che eliminerà anche le code all’uscita della superstrada. Altrettanti i benefici per Signa, visto che il traffico sarà deviato fuori dal centro abitato".
Il progetto del nuovo ponte, il più importante finanziato al momento dalla Regione, ha un costo di circa 72 milioni di euro. "Inizialmente avevamo pensato ai fondi Pnrr – prosegue Giani – ma visto che il Piano di ripresa e resilienza non ha poi contemplato finanziamenti a lavori stradali, insieme all’allora ministro Giovannini, abbiamo concordato di utilizzate i fondi Fsc". Ma sul ponte, va ricordato, pende un ricorso al Presidente della Repubblica da parte di Legambiente Di là d’Arno e dell’Associazione Vas Onlus. "Da parte nostra andiamo avanti – conclude Giani – come prevede la normativa e forti del parere del Ministero in merito".