Occupata l’ex falegnameria di via Sestese: "Ormai una discarica di rifiuti e spaccio"

La falegnameria Fabbrani del Sodo a Firenze è stata chiusa nel 2017 e ora è diventata un problema di ordine pubblico con presenza di spacciatori e rifiuti. I residenti chiedono interventi per ripristinare la legalità e garantire sicurezza.

Per novant’anni la falegnameria Fabbrani del Sodo fu un’eccellenza fiorentina dell’artigianato; poi nel 2017 chiuse nello storico stabilimento di via Sestese. Nel 2019 riaprì come Castello Legnami a Ponte a Greve. La fabbrica di via Sestese invece sembrava destinata un’operazione di riconversione. In realtà a oggi sulle previsioni urbanistiche del Poc, nulla è previsto ed è diventata uno dei tanti buchi neri della periferia, un altro Astor dominato da abusivismo e problemi di ordine pubblico. Lo denuncia il consigliere comunale Matteo Chelli (FdI), che chiede con forza di ripristinare la legalità e studiare un’operazione di rigenerazione urbana per quell’area.

Perché è occupato da soggetti stranieri dediti a giri illeciti e sospettati di spaccio, che terrorizzano il vicinato, giungendo persino alle mani con i vicini che non sottostanno ai loro metodi intimidatori. E tutto questo, denuncia il vicinato, nell’inerzia istituzionale: lunedì l’aggressione al residente di un contiguo stabile ‘reo’ di aver chiesto di spostare l’auto dal proprio passo carraio a un tossicodipendente che stava trattando l’acquisto di droga con gli occupanti abusivi. "In quell’area ci sono ancora tanti legnami facilmente infiammabili – spiegano i vicini – Temiamo possa scaturire un incendio, visto anche l’uso di bombole. In più sono stati introdotti rifiuti di ogni genere, sembra una discarica. E vediamo anche giro di droga. Lunedì sono intervenuti i carabinieri per l’ennesima volta, dopo che il cliente dei pusher ha ingaggiato una colluttazione con il condomino che gli ha solo chiesto di spostare la macchina. Abbiamo paura e vogliamo sicurezza. Abbiamo bisogno di una soluzione".

Carlo Casini