Studenti contro la preside. Succede al liceo Pascoli, che da ieri mattina è occupato. Gli alunni della sede hanno deciso di usare le maniere forti, dopo "anni di frustrazione, in cui abbiamo visto la nostra scuola svuotarsi dell’armonia e del clima di collaborazione che la caratterizzava", scrivono i ragazzi nel loro comunicato. La protesta, ci tengono a dirlo, "vede insieme tutti gli studenti, non solo quelli del collettivo". I ragazzi accusano la dirigente, Maria Maddalena Erman, di "eccedere con la burocrazia" e di rendere "il clima a scuola pesante".
Ma cosa succede di preciso? "Qualsiasi volantino viene tolto - raccontano i ragazzi -. I maggiorenni possono uscire da scuola solo dopo aver avvertito i genitori. Non c’è verso: non riusciamo a dialogare serenamente con la preside, nonostante sia il terzo anno che è qui con noi. Alcuni professori storici, poi, hanno chiesto il trasferimento: un brutto segnale".
Il malcontento si è tradotto anche nella decisione, da parte di diverse famiglie, di "non versare il contributo volontario", col risultato che l’"istituto è in difficoltà finanziaria, tant’è che non possiamo neanche più riunirci tutti insieme al teatro Aurora di Scandicci, come facevamo prima per le assemblee di istituto", protestano gli studenti, che mettono nel mirino pure "la cattiva organizzazione dei progetti di alternanza scuola-lavoro, oltre che dei viaggi studio e delle gite".
"Tutto viene deciso con estrema lentezza e difficoltà. Questa scuola è praticamente bloccata", puntano il dito gli occupanti, che promettono un’"occupazione responsabile" in modo che la scuola sia "sorvegliata notte e giorno per prevenire eventuali danni".
Da parte sua, la preside ha diramato una circolare in cui denuncia che "l’attività didattica e amministrativa è al momento impedita e bloccata" in sede, ma non nelle succursali. "Questa dirigenza non ha autorizzato alcunché e pertanto declina ogni responsabilità circa la sicurezza e la vigilanza nei confronti degli studenti nonché il rispetto della normativa nei luoghi di lavoro", scrive la preside.
Elettra Gullè