REDAZIONE FIRENZE

Occupazioni selvagge Sgombero all’ex Margheri

Condizioni igieniche carenti e struttura pericolante. Eseguita l’ordinanza. Al posto della casupola un polo sociosanitario con un Rsa da 300 posti.

Occupazioni selvagge Sgombero all’ex Margheri

Cemento e mattoni. E’ finita così l’occupazione abusiva della casupola che si trova nell’ex area Margheri a cavallo tra Firenze e Scandicci. Ieri mattina, la proprietà è intervenuta per chiudere una volta per tutte gli accessi alla struttura che negli anni ha sempre avuto ‘ospiti’ non autorizzati. Il terreno era stato acquisto per costruirvi un albergo lungo l’asse della tramvia. Ma il fallimento del costruttore stoppò il progetto. Successivamente il terreno venne acquistato da Leroy Merlin, per realizzarvi un centro commerciale per il bricolage, ma anche questa opzione venne fermata dopo non poche polemiche; il progetto finale, è invece quello di un polo sociosanitario con una Rsa da 300 posti.

Negli ultimi tempi il numero degli abusivi era aumentato, e si erano verificati diversi problemi con litigi e schiamazzi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso qualche giorno fa: nella struttura, dove i senza fissa dimora vivevano in scarse condizioni igieniche, è scoppiato un incendio, forse per un fornello.

Durante la verifica sul posto successiva allo spegnimento, i Vigili del fuoco hanno riscontrato pesanti danneggiamenti delle travi portanti del tetto e ai solai. Ieri gli agenti della municipale e gli operai della proprietà sono intervenuti sul posto per dare esecuzione all’ordinanza firmata dal sindaco lo scorso 26 agosto. Adesso la struttura è inagibile e bloccata.

"Un importante passo avanti per creare un contesto urbano sicuro e garantire sicurezza dei cittadini in ogni quartiere – ha detto l’assessore alla Sicurezza Yuna Kashi Zadeh – l’inagibilità della struttura dopo l’incendio era incompatibile con ogni genere di presenza, anche a tutela di chi occupava abusivamente. Il tema della sicurezza urbana in città, per noi importante, si affronta non soltanto con azioni di sgombero di aree occupate o con azioni di repressione ma anche con un’attenzione di riqualificazione urbana delle aree ancora in via di sviluppo. La trasformazione di spazi abbandonati o da riqualificare in luoghi attraenti e funzionali contribuisce non solo alla sicurezza, ma anche al benessere generale della comunità. L’area in essere, nel quartiere di San Giusto, è in questo momento oggetto di progettazione ed è solo uno dei tanti passi che intendiamo intraprendere nel quadro di una strategia più ampia per sviluppare e migliorare la nostra città".

Fabrizio Morviducci