Un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato d’urgenza dalla prefetta di Firenze Francesca Ferrandino, già per oggi pomeriggio, dopo l’escalation di episodi di criminalità che hanno investito Firenze e, in particolare, alcune zone ’sensibili’, a cominciare dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella. In questo week end di fuoco, subito dopo l’omicidio in diretta video (ripreso dalle telecamere di sicurezza della città) del 19enne accoltellato per rapina, prefetta e vertici delle forze dell’ordine hanno avuto contatti costanti per definire il perimetro degli episodi balzati prepotentemente alle cronache: la rissa in via Palazzuolo tra bande rivali di tunisini e marocchini, le aggressioni alle Cascine, la rapina davanti al Mc Donald’s maturata in un ambiente degradato. Un crescendo di paura che ha innescato un feroce dibattito politico in una città che si avvia alle elezioni più complesse della sua recente storia democratica.
Al summit in programma oggi alle 18 in prefettura con il questore Maurizio Auriemma (che, nonostante l’attacco frontale del Pd va avanti per la sua strada e ai suoi più stretti collaboratori confida "Siamo qui per lavorare per la città"), il comandante provinciale dei carabinieri Gabriele Vitagliano, il parigrado della Finanza Bruno Salsano sono stati invitati anche il sindaco Dario Nardella e il commissario del quartiere 1, Francesca Santoro, che comprende tutto il centro storico fino a San Jacopino, l’aria più critica, dove si svolgono la maggior parte dei fatti criminosi. Alle forze dell’ordine la prefetta avrebbe chiesto relazioni dettagliate su quanto accaduto, in particolare sulla matrice della rissa in via Palazzuolo e il perché la faida si sia spinta fino all’uscio della moschea proprio nel mese del Ramadan, per ritorsione.
È un fenomeno – secondo quanto trapela da ambienti investigativi – che preoccupa e che va analizzato sotto una luce diversa rispetto alle spaccate che attanagliano i commercianti, già al centro di un analogo Comitato sulla sicurezza che si era svolto lo scorso 14 marzo con i rappresentanti delle categorie per fare il punto sulla situazione alla luce dell’incremento dei controlli che sembra abbiano prodotto una prima descalation nel Q1.
Nel caso delle spaccate si tratterebbe prevalentemente di extracomunitari irregolari sul territorio italiano. Stessa storia per i reati che si sono consumati in questi giorni. A partire dalla notte tra mercoledì e giovedì, quando Petru Tataru – 19enne di origini moldave – è stato accoltellato a morte in largo Alinari, a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella a Firenze. A tenere in mano il coltello insanguinato sarebbe stato Cheikhna Dia, 26 anni, origini senegalesi e regolare sul territorio italiano, per cui ieri il gip Antonella Zatini ha disposto la misura cautelare in carcere per il rischio di reiterazione del reato. Un delitto per pochi spiccioli. Maturato nelle notti di droga e degrado, nell’area della stazione di Santa Maria Novella in deficit di sicurezza.
Sempre coltello alla mano, sabato sera un 22enne italiano, è stato prima coinvolto in una lite su un bus della linea 30, e poi rapinato e ferito alla fermata di viale Baracca. Il ragazzo è stato avvicinato da una baby gang di cinque nordafricani giovanissimi, che hanno cercato subito di attaccare briga. Sceso alla prima fermata utile, il giovane ha cercato di scappare ma, secondo le ricostruzioni della polizia, i cinque hanno aggredito e uno di loro ha estratto pure un coltello con cui lo ha colpito una gamba. Tutto per rubargli ’solo’ uno smartphone.