
di Fabrizio Morviducci
Economia circolare, la rivoluzione green parte dal distretto delle griffe. La Regione ha autorizzato l’impianto del Ferrale, a cavallo tra Sollicciano e Casellina. Sarà gestito da Alia e servirà per lo stoccaggio degli scarti tessili del pratese e in parte anche del sistema delle pelletterie cittadine. "Le aziende scandiccesi – ha detto l’assessore all’ambiente della regione Toscana, Monia Monni – sono state e sono protagoniste convinte di questo percorso e con loro stiamo lavorando per individuare le migliori strategie per perseguire l’obiettivo di non avere nessuno scarto e diventare totalmente circolari. Nel frattempo, abbiamo appena autorizzato l’impianto del Ferrale, di Alia Spa, che sarà a servizio del sistema produttivo scandiccese". Scandicci è il polo più importante d’Italia nel settore della pelletteria. In questi anni si sta facendo sempre più strada, anche in questo settore, un’attenzione particolare alla sostenibilità. La prima a percorrere questa strada è stata l’imprenditrice Simona Innocenti, col suo marchio prima, poi con un’associazione in piena regola, l’Aspri (associazione pelle recuperata italiana) che raccoglie tanti imprenditori e artigiani del territorio. E così utilizzare pellami di scarto per realizzare accessori in pelle è diventato fashion oltre che ambientalmente compatibile. "La sostenibilità ambientale e l’economia circolare – ha detto ancora l’assessore Monia Monni – sono temi che il mondo dell’impresa ha iniziato a fare sempre più propri, maturando la consapevolezza che agganciano in maniera stringente la competitività. Il mio obiettivo è trasformare questa consapevolezza in percorsi che portino a ridurre l’impatto dei cicli produttivi sulle matrici ambientali e sviluppare politiche di riduzione della produzione complessiva di rifiuti, di aumento della quota di quelli avviati a riciclo e di facilitazione della chiusura del ciclo di gestione degli scarti. Per questo motivo, con l’inizio della legislatura, abbiamo istituto 12 tavoli tecnici per l’economia circolare, uno per ogni settore produttivo, per andare ad analizzare, assieme alle imprese, i singoli flussi e scarti per trovare le soluzioni più corrette per la loro gestione . È stato fondamentale per me che uno di questi fosse dedicato alla pelletteria". Dopo lo scandalo che ha toccato il settore conciario, le imprese del territorio di Scandicci si sono poste il problema su come valorizzare i temi ambientali, pensando a come trasformare gli scarti da rifiuto a materia prima seconda. Una banca della pelle, che passa necessariamente attraverso un centro di stoccaggio come quello del Ferrale autorizzato dalla regione.