di Manuela Plastina
L’olio di Bagno a Ripoli piace, è apprezzato dai cittadini che vi trovano i sapori della loro terra, ma anche da tanti arrivati da lontano pur di assaggiare l’oro verde in mostra a PrimOlio. La rassegna tornata a animare il cuore del capoluogo, ha visto la partecipazione di quasi 5.000 persone con una grande affluenza al tendone dei produttori dell’olio e del mercato contadino, così come agli stand delle associazioni, dello street food e degli artigiani.
L’edizione numero 23 è stata un ritorno in presenza e di speranza, nonostante l’annata difficile: la gelata di aprile e la siccità dell’estate hanno permesso di raccogliere poche olive. Ma dalle prime degustazioni, gli esperti assaggiatori di Anapoo hanno confermato che la qualità raggiunge punte di eccellenza. Dovranno decretarlo ufficialmente i giurati del ’Concorso Gocciola d’oro’ che premierà i tre oli ripolesi e il primo olio prodotto fuori Comune. Partecipano venti concorrenti, coi risultati che si sapranno a gennaio. Ma le aziende agricole che lavorano sulla terra fertile di Bagno a ripoli sono molte di più: una novantina, di cui la metà produce olio. La qualità è testimoniata dalle tantissime vittorie di oli ripolesi alle massime competizioni internazionali nelle varie categorie. Non a caso Bagno a Ripoli da un anno è ’Città dell’olio’, entrata a far parte ufficialmente dell’associazioni di quanti tutelano l’olio verde, i suoi produttori, la lavorazione delle olive e valorizzano un prodotto di alta qualità. In questi giorni, agli ingressi del paese sono stati installati anche dei cartelli che riportano questa qualifica.
L’olio buono e locale arriverà anche sui banchi di scuola: "Stiamo definendo la nostra adesione al progetto ’Olio in cattedra’ – annuncia il sindaco Francesco Casini -, incentiveremo la collaborazione con Slow Food per la valorizzazione dell’extra vergine ripolese e lavoreremo per rendere l’appuntamento di PrimOlio sempre più un punto di qualità".
L’amore di Bagno a Ripoli per il prodotto della sua terra e della fatica e impegno di tanti produttori, è testimoniato anche dalla scultura ’Ramo d’Oro’, ultima opera compiuta del maestro Marcello Guasti, un ramo d’olivo dorato che diventa simbolo del territorio ripolese e che si trova ai giardini I Ponti, testimonianza che la cultura contadina e la tradizione olearia in particolare hanno in questa zona una tutela molto accurata.
"L’agricoltura in generale e la produzione di olio – sottolinea l’assessore alle politiche produttive Francesca Cellini – sono settori strategici per l’economia locale e allo stesso tempo sono un presidio per il paesaggio, mantengono vive le nostre colline. La qualità dell’olio ‘novo’ è merito dei nostri produttori, che anche in un’annata poco generosa hanno realizzato un oro verde di grandissimo pregio, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo come un’eccellenza, un prodotto selezionato e affidabile che è buono e fa bene".