San Casciano Val di Pesa (Firenze), 13 novembre 2024 – La stagione olearia 2024 è particolarmente impegnativa per i produttori italiani. “In tavola avremo un olio di qualità eccellente. E non si dica che costerà troppo, perché il prezzo del nostro olio extravergine è assolutamente congruo. Ora vi spiego perché”. Matteo Mugelli, proprietario dell'azienda agricola Torre Bianca a San Casciano Val di Pesa e elaiotecnico esperto, dunque specializzato in tutto quel che concerne l’estrazione dell’olio, descrive un'annata particolare per la produzione di olio extravergine d’oliva, con una resa più bassa del previsto, ma con un olio in tavola che sarà particolarmente eccellente.
Purtroppo, ci spiega, “la mancanza di piogge e le alte temperature estive hanno rallentato la maturazione delle olive”. “Gli olivi che hanno avuto acqua in primavera hanno prodotto bene, ma durante l’estate, senza pioggia e con il caldo intenso, le piante si sono fermate”, spiega Mugelli. “Poi è tornata la pioggia a fine estate, reidratando le olive. Tuttavia, il loro sviluppo si è concentrato soprattutto sull’accumulo di acqua anziché di olio”. Con le temperature miti delle ultime settimane, l’olivo “ha proseguito a vegetare”. E ora che sta iniziando il freddo? “Con l’abbassamento delle temperature e la presenza di vento, probabilmente le olive perderanno un po’ del peso dovuto all’acqua e, dunque, le rese cresceranno un pochino. Ma non aspettiamoci stravolgimenti”, mette le mani avanti Mugelli, che è specializzato in tutto quel che riguarda la produzione di olio extravergine di oliva di altissima qualità, in tutto il mondo.
Resa in calo e costi di produzione elevati
Attualmente, la resa media si aggira intorno al 10-11%, con alcune olive che raggiungono appena il 9% e le migliori che toccano il 12%.
Mugelli stima che la resa non subirà incrementi significativi, poiché il freddo e la pioggia in arrivo favoriranno appunto solo una lieve perdita di acqua nelle olive, senza incidere sulla quantità di olio. “Al massimo potremo arrivare al 12% di resa”, la sua previsione.
Per quanto riguarda i costi di produzione, Mugelli spiega che la raccolta si aggira sui 55 euro per quintale di olive, a cui si aggiungono circa 30 euro per la molitura, oltre alle spese di filtrazione e, in generale, per la gestione dell’oliveto.
La qualità dell’olio extravergine toscano, soprattutto se biologico, si traduce quindi un prezzo di mercato che varia tra i 18 e i 20 euro al chilo, per coprire tutte le spese e offrire un prodotto di alta qualità.
Il prezzo giusto per la qualità
“Il prezzo dell’olio extravergine italiano è congruo - afferma Mugelli, - soprattutto se si considerano il lavoro e i costi per produrlo in modo sostenibile e di qualità. In passato, i prezzi erano dominati dall’olio spagnolo, che veniva anche meno di 3 euro al chilo. Ora, anche l’olio più ‘basico’ in Spagna ha raggiunto i 5-6 euro, quindi il doppio rispetto agli ultimi 15 anni”. “Bisogna che il consumatore sia consapevole riguardo al costo dell’olio. Un olio extravergine di oliva di qualità, biologico, non può costare meno di 15-16 euro al chilo. Questo, se il produttore non vuole rimetterci. Per avere un minimo guadagno, il consumatore finale, per un prodotto, ribadisco, di altissima qualità, deve spendere 18-20 euro al chilo”, spiega Mugelli. Che aggiunge: “Non sono tanti. Una bottiglia di vino al ristorante non costa meno di 25-30 euro. E nessuno storce il naso. Era fuori mercato la cifra spagnola, non quella chiesta dai produttori toscani. Un chilo di olio buono dura un mese e costa come 12 caffè. Un altro esempio? L’olio motore viene tra i 22 e i 28 euro al chilo. Insomma, prima di lamentarci per il costo dell’olio bisogna riflettere attentamente e fare i dovuti paragoni”.