Firenze, 4 dicembre 2023 – Avevano acquistato un solo biglietto di andata per il Brasile i due giovani sudamericani, fratelli, fermati per l' omicidio di Safaei Chakar Kiomars, il 72enne commerciante iraniano trovato privo di vita nel suo appartamento in via de Pinedo, nel quartiere di Novoli, alla periferia di Firenze giovedì scorso.
Il fermo dei due sudamericani, uno dei quali lavorava per la vittima, l'altro è un suo ex dipendente, è avvenuto, da parte della polizia di Stato, ieri pomeriggio all’aeroporto di Bologna. I due si sono traditi dall’incrocio di testimonianze che ha rilevato numerose contraddizioni.
Una rapina finita male l'ipotesi avanzata dagli inquirenti. I due giovani sono stati sottoposi al fermo, disposto dal pm Sandro Cutrignelli, nella notte: ad arrestarli la squadra mobile fiorentina, impegnata in un'indagine i cui particolari, saranno illustrati dal Procuratore capo di Firenze oggi alle 14,30.
Safaei Chaikar Kiomars era stato trovato privo di vita nella sua casa il 30 novembre scorso dal fratello e dal nipote, andati a casa del 72enne perché non si era presentato al mercato del Porcellino, a due passi dal centro storico di Firenze, dove aveva un banco come ambulante e non rispondeva alle loro telefonate.
L'anziano era stato rinvenuto sul pavimento nell'ingresso, le mani legate dietro la schiena con nastro adesivo e un sacchetto di tela messo sulla testa. L'appartamento in parte era messo a soqquadro. Sulle cause del decesso - soffocamento, strangolamento, oppure un malore a seguito dell'aggressione? - si attendeva l'autopsia, eseguita ieri: l'esame avrebbe rilevato fratture sul corpo, ma non sarebbero state quelle a determinare la morte, facendo invece ipotizzare che l'uomo, che tra l'altro era cardiopatico, fosse stato picchiato.
«La scena» dell'omicidio, «si presenta complessa, è avvenuto in modalità violenta e ci sono molte tracce utili», le parole usate dal neo procuratore del capoluogo toscano Filippo Spiezia al termine di un sopralluogo nella casa. Per dare un volto a chi aveva ucciso l'ambulante la polizia ha esaminato le immagini registrate dalle telecamere nella zona dove Safaei Chaikar Kiomars abitava e convocato familiari, amici e vicini di casa della vittima, che a Firenze viveva fin dagli anni '70 e faceva il venditore di souvenir al mercato del Porcellino: qui, il giorno dopo la scoperta della sua morte, sono stati lasciati dei fiori in suo ricordo e su alcuni banchi che non hanno aperto era esposto un foglio con scritto 'Il tempo lenirà il dolore ma il suo vivo ricordo ci accompagnerà per sempre. Buon viaggio caro amico’.
Descritta come una persona abitudinaria, il 72enne mercoledì scorso sarebbe rientrato nella casa dove viveva da solo come sempre intorno alle 20. E a attenderlo avrebbe trovato chi ne ha poi causato la morte.