Campi Bisenzio (Firenze), 5 gennaio 2025 – Cerimonia di ricordo stamani a Campi Bisenzio (Firenze) per il 17enne Maati Moubakir, ucciso domenica scorsa in un omicidio ancora senza colpevoli dopo aver trascorso una serata alla discoteca Glass Globe. Circa 100 persone si sono ritrovate in via Tintori, dove fiori e bigliettini indicano il punto in cui Maati è stato trovato morto dissanguato e per lesioni a organi vitali causategli dalle coltellate inferte da più aggressori. Nel raccoglimento generale, durato circa 20 minuti, c'è stato un minuto di silenzio. Il padre, un uomo di origine maghrebina, ha detto una breve preghiera nella sua religione, musulmana.
"Chiediamo giustizia per nostro figlio, perché la sua vita è stata spezzata ingiustamente - ha detto Farid Moubakir - Maati non era solo nostro figlio: era il figlio di tutti noi, un ragazzo pieno di sogni e speranze, come tanti altri. Questo dolore non dovrebbe mai colpire una famiglia, non dovrebbe mai colpire nessuno. La sua morte ci ricorda quanto sia importante proteggere e sostenere i nostri giovani, perché ogni vita vale e ogni vita merita giustizia. Non mi fermerò finché non sarà fatta chiarezza, affinché nessun altro debba vivere quello che stiamo vivendo noi". Farid Moubakir, artigiano edile, era con la madre di Maati, Silvia Baragatti, la sorellina, loro figlia più piccola, e i due figli, più grandi di Maati, avuti dal padre Farid in una precedente relazione. Il sindaco Andrea Tagliaferri ha accolto i genitori indossando la fascia tricolore e consegnando loro un mazzo di fiori.
"Sono sicura che le forze dell'ordine stanno facendo il loro lavoro, ma poi la risposta deve essere da parte dello Stato" ossia "che qui non passi più il messaggio di un Paese dove si può fare tutto, dove non si punisce nulla, dove si sente dire 'Eh... tanto non mi fanno nulla... eh tanto dopo due anni sono fuori...'. Questo, basta". Lo ha detto Silvia Baragatti, madre di Maati Moubakir.
"Ci sono genitori che non sanno cosa fanno i loro figli. Questo bambino, questo ragazzino, è stato trovato morto, lasciato solo. Sicuramente ci sarà qualcuno che ha visto, che non lo ha soccorso. Non lo so, ce lo diranno le indagini" intanto "mettiamoci tutti una mano sulla coscienza. Questo è il fallimento della società, dell'umanità, anche gli animali stanno accanto al loro ferito. La mia missione di vita, ora, è avere giustizia per il mio figliolo. Maati non andrà nel dimenticatoio, questa storia non andrà nel dimenticatoio", ha concluso Silvia Baragatti.