Firenze, 23 giugno 2021 - Cinque condanne confermate in appello per la morte di Duccio Dini, il giovane che fu travolto l'11 giugno del 2018 mentre andava a lavoro da un'auto durante un inseguimento tra bande di rom. Una vicenda che sconvolse la città. Ci sono anche altre due condanne di due persone che in primo grado erano state assolte per la morte del ragazzo, che quando fu investito stava andando a lavoro in un esercizio commerciale. Le nuove condanne, entrambe a sette anni, sono state inflitte ai due conducenti delle autovetture.
“L’11 giugno 2018 rimarrà per sempre nella nostra memoria - ha proseguito l’assessore comunale all'Avvocatura Titta Meucci - e purtroppo non c’è sentenza che possa restituire all’affetto dei suoi cari il giovane Duccio, la cui unica colpa è stata quella di trovarsi nel momento e nel luogo sbagliati. Spero che la decisione di oggi contribuisca, per quanto ciò sia possibile, a dare serenità alla famiglia Dini alla quale rinnovo tutta la nostra vicinanza”.
Il 30 giugno 2020 si era chiuso il processo di primo grado per l’omicidio del giovane Duccio Dini. In quella occasione la Corte di Assise condannava cinque dei sette imputati alla pena di 25 anni di reclusione oltre al risarcimento delle parti civili; assolveva invece i due conducenti del furgone sopraggiunto sul luogo della tragedia in un secondo momento. Oggi la Corte di assise di Appello ha deciso sull’appello del procuratore generale e degli imputati e, in accoglimento dell’appello del procuratore generale e delle parti civili, ha condannato anche i due conducenti per tentato omicidio con interdizione perpetua dai pubblici uffici, confermando per il resto le condanne già inflitte in primo grado