Ambulante ucciso a Firenze: i due fratelli fermati all’aeroporto. “Conoscevano i suo movimenti”

A incastrarli le riprese delle telecamere e il traffico dei cellulari. Oggi alle 11 l’udienza davanti al gip. Il procuratore capo Spiezia: "Ucciso per rapinargli i soldi di fine giornata"

Firenze, 5 dicembre 2023 – Sono stati fermati domenica mattina dalla Polaria all’aeroporto di Bologna. In mano avevano due biglietti di sola andata per Rio de Janeiro, comprati all’indomani della morte di Safei Chaikar Kiomars, avvenuta lo scorso 29 novembre in via Francesco De Pinedo. Secondo le ricostruzioni, stavano tentando la fuga Guilherme P. e Matheus P., i due brasiliani (incensurati ma irregolari in Italia), di 19 e 24 anni, arrestati domenica dalla polizia in quanto ritenuti responsabili dell’omicidio del commerciante iraniano della Loggia del Porcellino. Peccato che la squadra mobile, diretta da Roberto Di Benedetto, con un’indagine lampo durata solo 48 ore, è riuscita a ricostruire gli attimi prima dell’omicidio, individuare i movimenti dei due assalitori (compreso il disperato viaggio a Bologna), e fermarli poco prima dell’imbarco in un volo che poteva far perdere del tutto le loro tracce.

I reati per i quali sono indiziati i due fratelli – uno dei quali lavorava per Kiomars, mentre l’altro era stato suo dipendete prima del licenziamento di due mesi fa – sono omicidio volontario aggravato e rapina aggravata, in quanto, come spiegato ieri dal procuratore capo Filippo Spiezia e dal pm Sandro Cutrignelli, lo avrebbero ucciso per rapinargli i soldi portati a fine giornata a casa. Stamani, alle 11, è prevista l’udienza di convalida dell’arresto davanti al gip.

Tutto ha inizio nel tardo pomeriggio di mercoledì 29. Le telecamere, alle 18:28, riprendono Kiomars che rientra dal lavoro in via De Pinedo, civico 58. I due, incappucciati, avrebbero seguito il commerciante dal mercato della Loggia del Porcellino, per poi dividersi. Uno anticipa il 72enne, sale al sesto piano e si nasconde. Il secondo invece fa da palo, limitandosi ad attendere il complice fuori dal condominio. Kiomars entra nel portone, supera l’androne e sale fino al suo pianerottolo dove il giovane lo spinge alle spalle mentre sta per entrare in casa. Nessuno sente o vede nulla. Uno degli appartamenti accanto è sfitto, mentre l’altro inquilino spiegherà di non aver udito rumori anomali. L’uomo non fa in tempo neanche a gridare: viene colpito selvaggiamente, legato con le braccia dietro la schiena, la bocca tappata con del nastro adesivo trasparente, una borsa nera di tela in testa, che alla fine ne provocherà il decesso. Kiomars è morto, infatti, per asfissia molto tempo dopo l’aggressione (non si esclude addirittura che siano trascorse delle ore).

A incastrare i due, oltre alle telecamere che hanno inquadrato i movimenti vicino al condominio di Novoli, l’analisi del traffico dei telefoni cellulari ritenuto "quasi perfettamente sovrapponibile con i movimenti della vittima", aggiunge Spiezia. Un Ai due giovani sono stati anche sequestrati alcuni indumenti, gli stessi che indossavano la sera del 29 novembre quando si sono presentati in via De Pinedo.

P.M.