PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Ucciso con una coltellata, a Firenze è allarme sicurezza nella zona della stazione

Il giovane moldavo portato in ospedale dove è morto: si indaga su un possibile regolamento di conti. Destra e sinistra: accuse incrociate sulla città "abbandonata" e sulla "mancanza di agenti"

I rilievi della polizia alla stazione dopo l'omicidio (Foto Marco Mori / New Press Photo)

I rilievi della polizia alla stazione dopo l'omicidio (Foto Marco Mori / New Press Photo)

Firenze, 15 marzo 2024 – Diciannove anni. Aveva solo diciannove anni Petru Tataru, il giovane di origini moldave ucciso nella notte tra mercoledì e giovedì tra via Fiume e Largo Alinari, a due passi dalla stazione, e poi deceduto all’ospedale di Santa Maria Nuova. Un omicidio che getta nuove ombre sulla zona di Santa Maria Novella, troppe volte teatro di violenza e criminalità. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane è stato raggiunto da almeno un fendente (ancora da accertare se sul fianco o sulla gamba): un colpo fatale, che potrebbe aver reciso l’arteria femorale o lacerato un organo vitale. Le cause della morte del giovane si sapranno solo dopo l’autopsia, disposta dal pm Alessandra Falcone, che coordina le indagini.

Quando il 19enne si accascia a terra agonizzate in largo Alinari viene notato da alcuni passanti, che chiamano l’ambulanza e le forze dell’ordine. Portato in ospedale, il giovane muore a causa delle gravi ferite. Da subito si attivano le ricerche dell’assassino. Sul caso indaga la squadra mobile e accertamenti sono in corso da parte della Scientifica. Un regolamento di conti per questioni di droga? O un aggressione mortale? Al momento nessuna pista è esclusa, e, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe trattarsi anche di una rapina finita male. Al vaglio ci sono anche i movimenti anomali di alcune auto (una con la targa moldava), individuate nella zona e che potrebbe addirittura aver portato lì il ragazzo dopo averlo ferito a morte altrove. Scaricato come un pacco.

Ieri mattina la squadra mobile ha esaminato le immagini registrate dalle tante telecamere di videosorveglianza cittadina presenti in zona: gli investigatori hanno individuato cinque giovani stranieri che sono stati interrogati in Questura. Tra di loro potrebbe esserci l’assassino.

Il problema sicurezza nella zona della stazione è da tempo all’ordine del giorno in città, e tante sono state le reazioni della politica all’ennesima episodio di sangue. "I gravissimi fatti che hanno coinvolto un 19enne confermano che i nostri incessanti appelli al governo di mandare almeno 200 agenti in città siano urgenti e indispensabili", dice l’assessora alla sicurezza Benedetta Albanese. "Anche ieri il sindaco Nardella ha rinnovato alla premier, in visita in città, la richiesta di sicurezza e di maggiori forze dell’ordine per Firenze", ha poi aggiunto. Accusano invece il Comune le opposizioni. Federico Bussolin, capogruppo della Lega in Palazzo Vecchio, attacca il sindaco Nardella: "Il livello di violenza e criminalità ha raggiunto livelli di allarme vero. Questa città è ormai abbandonata a se stessa da questa Amministrazione". E ancora: "Il Comune è latitante, l’assessore alla Sicurezza è inesistente", afferma Marco Stella, capogruppo di Fi in Regione. "La realtà supera la fantasia e Firenze sembra essersi trasformata in Sin City", le parole del capogruppo di Fdi in Regione Francesco Torselli.

Dura la replica del deputato dem Federico Gianassi: "Governano da un anno e mezzo, avevano promesso ordine e sicurezza e stanno clamorosamente fallendo". A fargli eco Andrea Giorgio, coordinatore della segreteria regionale Pd e assessore comunale: "La premier Meloni ieri è venuta in città, non ha detto una parola sulla sicurezza e non ha portato neanche uno degli agenti più volte promessi. È uno scandalo".