Firenze, 18 febbraio 2025 – Emergono retroscena da brividi in merito alla morte di Maati Moubakir. Il 17enne ucciso a coltellate il 29 dicembre scorso a Campi Bisenzio, sarebbe stato inseguito dal branco e ucciso per un errore di persona, scambiato per il ladro di una sigaretta elettronica. È quanto ipotizzato dalla procura di Firenze, sulla base di testimonianze e video delle telecamere di sorveglianza pubbliche, al tribunale del Riesame che deve decidere se revocare o attenuare la misura cautelare in carcere cui è sottoposto da fine di gennaio, Diego Voza, appena 18 anni, tra i sei indagati per l'omicidio del 17enne.

Insieme a Voza sono in carcere anche il fiorentino Denis Alexander Effa Ekani, 22 anni, Denis Mehmeti, 20 anni, il pratese Ismail Arouii, 20, Francesco Pratesi, anche lui fiorentino, 18 anni. C'è un altro ragazzo che è stato denunciato a piede libero. Per tutti, l'accusa è concorso in omicidio volontario aggravato dall'aver agito per futili motivi e con crudeltà per la particolare efferatezza dell'azione criminosa e la giovanissima età degli indagati. Il tribunale del Riesame si è riservato la decisione che depositerà tra qualche giorno.
La sera precedente al suo omicidio Maati era in discoteca con alcuni amici. Secondo la ricostruzione ipotizzata dagli inquirenti due ragazze avrebbero indicato un giovane che era al suo fianco, accusandolo di aver rubato, sei mesi prima, una sigaretta elettronica. Il giovane avrebbe reagito sputando verso le accusatrici. Le ragazze avrebbero chiamato a raccolta gli amici fuori dalla discoteca per segnalare il giovane che le aveva offese. Poi sarebbe partito l'inseguimento ai danni della persona sbagliata.
Maati, hanno ricostruito finora le indagini, sarebbe stato inseguito e colpito prima da due degli indagati, poi in un momento successivo, mentre fuggiva lungo via Tintori, dagli altri tre indagati. Maati sperava di aver trovato rifugio su un bus, quando fu raggiunto da un quinto fendente, dritto al cuore.