Firenze, 12 agosto 2024 – Sette anni senza Niccolò Ciatti. Sette anni nei quali non si è riusciti a regalare una giustizia alla sua memoria, con il suo carnefice ancora latitante. Era la notte fra l’11 e il 12 agosto quando il giovane fiorentino fu colpito ripetutamente fuori da una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna. Quel luogo che doveva essere di vacanza e spensieratezza e che si trasformò in un appuntamento con la morte.
Lo scorso aprile la sentenza di condanna a 23 anni di carcere per Rassoul Bissoultanov, il cittadino ceceno accusato di aver pestato e ucciso Niccolò. Sentenza della Cassazione che ha recepito le richieste della procura generale. Bissoultanov, accusato di omicidio volontario, resta però latitante. "Credo sia sia stata riconosciuta la colpevolezza di Bissoultanov. Questo è il primo passo ma adesso va ricercato affinché vada in carcere perché purtroppo Niccolò non può fare quello che fa lui e non è giusto". Il commento ad aprile del padre Luigi, che non si è mai dato per vinto.
A distanza di sette anni l’amarezza resta tanta. Bissoultanov è tuttora nella lista rossa dell’Interpol, ma la sensazione è che sia complesso rintracciarlo a meno che non sia lui a commettere un passo falso. Oggi Niccolò sarà ricordato con una messa a Casellina. Cerimonia semplice, in attesa che la giustizia faccia realmente il suo corso e il suo aguzzino ceceno paghi la pena per intero. Nelle scorse settimane gli è stato dedicato un giardino, quello stesso parco dove da piccole correva a giocare dopo la scuola.
Anche il Comune di Scandicci ha pubblicato una nota in merito. “Scandicci non dimentica, continuando a tenere accesa la luce sulla vicenda di Niccolò”
“Una notte che nessuno può dimenticare quella tra l'11 e il 12 agosto: nel 2017 la scomparsa di Niccolò Ciatti ha lasciato per sempre una cicatrice nella comunità di Scandicci – si legge nella nota – Oggi e tutti i giorni ricordiamo Niccolò, esprimendo vicinanza alla famiglia affinché sia finalmente fatta giustizia. L'assassino è stato condannato a 23 anni di carcere, ma su di lui pende ancora un mandato di cattura internazionale. Per questo, Scandicci non dimentica, continuando a tenere accesa a luce sulla vicenda di Niccolò.