STEFANO BROGIONI
Cronaca

Omicidio di Scandicci: dall’arma al movente, il muratore in silenzio

Ilir Leba, 47 anni, è il presunto responsabile dell’omicidio. Ora è a Sollicciano. Non ha risposto agli inquirenti. Ma potrebbe far ritrovare il coltello

Ilir Leba, 47 anni, al momento dell’arresto. E’ accusato di omicidio (foto Germogli)

Ilir Leba, 47 anni, al momento dell’arresto. E’ accusato di omicidio (foto Germogli)

Scandicci (Firenze), 28 marzo 2022 - Ilir Leba, 47 anni, si è presentato ai carabinieri di Badia a Settimo intorno a lle 13 di ieri, prima che lo cercassero. Quando le condizioni di Tommaso Dini, ricoverato a Torregalli dopo il violento duello della sera precedente, non sembravano preoccupanti. Invece, il 50enne scandiccese si è improvvisamente aggravato. E anche la posizione di Leba si è fatta più critica. Molto critica, quando è giunta l’ufficialità del decesso.

Nel tardo pomeriggio, l’avvocato Neri Cappugi che lo assiste e che lo ha successivamente accompagnato alla caserma di via Vivaldi, ha ricevuto formalmente l’incarico. Il pubblico ministero Carmine Pirozzoli ha proceduto all’iscrizione di Leba, professione carpentiere, sul registro degli indagati. Omicidio volontario, l’accusa. A tarda serata, il sostituto procuratore lo ha dichiarato in arresto. Il 47enne è stato trasferito a Sollicciano.

Movente da attribuirsi a pregressi screzi tra i due, verosimilmente maturati in ambito lavorativo, la versione ufficiale. "Non c’è premeditazione, è un fatto diverso che verrà spiegato e approfondito nelle opportune sedi", dice l’avvocato Cappugi. L’occasione potrebbe essere l’interrogatorio di garanzia, davanti al giudice, entro 48 ore a partire da domani. Oggi, intanto, verrà assegnato l’incarico per l’autopsia.

Leba aveva cenato con la moglie, sabato sera, e dopo aver accompagnato a casa la famiglia (è padre di un bambino di pochi mesi) è uscito. Al locale di piazza Piave, a pochi passi da casa sua, avrebbe incontrato Dini, con il quale, mesi addietro, c’era stato effettivamente da dire per una vendita di un immobile. "L’incontro è stato casuale", precisa ancora il suo difensore.

Il resto è oggetto di indagini da parte dei carabinieri. Non è stato ancora ritrovato il coltello, anche se il muratore albanese avrebbe dato alcune informali indicazioni (ufficialmente non ha reso alcuna dichiarazione) su dove ritrovarlo.

Potrebbe trattarsi di un coltellino da cantiere, che l’uomo aveva nel giaccone con cui si reca anche a lavoro. Ma le telecamere - delle attività commerciali poste sul retro della piazza “del comune vecchio“, come la chiamano tutti a Scandicci, oppure l’impianto di sicurezza del Comune - potrebbero aver ripreso tutto. E quelle immagini potrebbero dire com’è cominciata una lite finita nel sangue. E in tragedia. Scandicci, dove tutti o quasi conoscevano i due protagonisti, è sotto choc.