
L'omicidio del ponte Vespucci. Nel riquadro, la vittima
Firenze, 7 gennaio 2019 - Era il 5 marzo di un anno fa quando un uomo, Roberto Pirrone, uccise a colpi di pistola su ponte Vespucci a Firenze un senegalese, Idy Diene. Pirrone è stato condannato nella giornata di lunedì 7 gennaio a sedici anni di reclusione per quell'omicidio. Una vicenda che lasciò sotto choc la città e provocò la reazione delle comunità di stranieri cittadine, che organizzarono diverse manifestazioni. Il processo si è svolto con rito abbreviato. Non è stata riconosciuta l'aggravante dei futili motivi. Non sono state concesse le attenuanti generiche.
Il giudice Sara Farini ha disposto anche che l'entità dei risarcimenti per le parti civili venga calcolata in sede civile. Il gup ha comunque disposto una provvisionale per le due mogli della vittima dell'omicidio: una da 100mila euro, l'altra da 75mila. Una moglie vive in Italia, l'altra in Senegal. Riconosciuta una ulteriore provvisionale da 50mila euro per altri parenti della vittima.
Il pm, Giuseppe Ledda, aveva chiesto una condanna a 16 anni, tenendo conto dello sconto del rito. Pirrone, sempre presente alle udienze, ha ascoltato il dispositivo accanto ai suoi legali, Massimo Campolmi e Sibilla Fiori.
Pirrone raccontò agli inquirenti di essere uscito di casa per togliersi la vita ma di non aver avuto il coraggio di farlo e di aver deciso di uccidere il primo che avrebbe incontrato. In realtà, secondo quanto documentato dalle riprese delle telecamere di videosorveglianza della zona, Pirrone evitò altri passanti e poi sparò al venditore senegalese.