
Maurizio Battista questa sera in scena al Teatro Cartiere Carrara
"Sono un artista a cui piacciono le sfide". Parola di Maurizio Battista, il comico romano che romanza sulla vita di ogni giorno, usa il buon senso anziché il doppio senso, è brillante, arguto e mai banale. Uno show man poliedrico e versatile che stasera (ore 21) al Teatro Cartiere Carrara fa tappa con il suo divertente ’Only Maurizio’. Da pochi giorni, poi, è nelle sale con il film ’Tu Quoque’, uno straordinario viaggio nell’Antica Roma, "meglio del Gladiatore!" scherza il maestro della risata.
È reduce del successo ’MB Show - Il Gran Varietà’ dove in scena c’erano tantissimi artisti. Stavolta, invece, sul palco è solo... "Non si è mai soli quando siamo davanti all’amico pubblico. Sarò romantico, ma il pubblico ti deve vedere come un amico, un fratello. Alla fine di ogni serata mi piace scendere in platea e fare quell’oretta di foto e abbracci. È il motivo per cui si fa teatro: il contatto con il pubblico".
Sul palco racconta la sua vita, ma sono vere tutte quelle cose? "Sì, racconto la vita. Son realista, non fingo di essere un intellettuale. Nel bene e nel male resto me stesso. Sul palco ho raccontato da una fistola ai miei matrimoni, la gente sa tutto di me. Non dovrei parlare di fatti privati? Ma sono una persona pubblica. Dalle cinque di pomeriggio all’una di notte, in teatro, sono anche una persona felice"
Di politica, però, non parla… "Non è un tema che mi appassiona, la lascio fare ad altri. Per esempio Crozza la satira politica la fa bene, con grande tecnica. Non parlo neppure di calcio: una battuta ogni tanto va bene, ma nei miei spettacoli dividere non m’interessa".
Quando ha scoperto che voleva fare il comico? "Sono nato comico e spero di morirci (ride, ndr). Sono autodidatta, il bar di famiglia è stato il mio ‘Actors Studio’. Non ho frequentato la scuola di Proietti o altre accademie. E, visti tanti risultati, è meglio il bar: vale più la pratica che la grammatica".
Nella sfida teatro-tv chi vince? "Il teatro 10 a zero. Il cinema è carino, io lo faccio:è da poco uscitò ‘Tu Quoque’, il film che ho scritto con Gianni Quinto, prodotto da noi e Ballandi e distribuito da Warner Bros. È la storia di un’amicizia al maschile tra due sessantenni: un signore sconfitto dei giorni nostri che dopo un incidente in motorino si ritrova nell’antica Roma e per caso salva la vita a Giulio Cesare nelle Idi di marzo. Scenografie pazzesche. Però il teatro è un’altra cosa. Chi è lì ha fatto una scelta: ha speso tanto, si è organizzato per uscire dopo una giornata di lavoro, ha perfino trovato parcheggio".