OLGA MUGNAINI
Cronaca

Opera del Duomo, avanti così. Il Cda è stato prorogato in blocco

Il via libera servirà per portare a termine il progetto legato all’acquisizione di Palazzo Compagni

Il via libera dal ministero degli Interni è arrivato e il Cda dell’Opera di Santa Maria del Fiore potrà svolgere così il terzo mandato, in deroga alla legge che ne prevede solo due. Nonostante le pressioni e le legittime aspettative di molti per entrare a far parte della nuova governance dell’antica, prestigiosa e ricca Fabbriceria fondata nel 1296, l’intesa per prorogare gli attuali vertici è andata in porto "come segno di stima e fiducia della Diocesi e della prefetta Ferrandino" e una volta tanto in città non si è litigato pubblicamente per il rinnovo delle poltrone. Quindi, il raccordo Firenze-Roma, Curia e istituzioni locali, ha funzionato.

Restano quindi in carica per altri tre anni il presidente Luca Bagnoli, il vicepresidente Sergio Givone e i consiglieri Giacomo Manetti, Domenico Mugnaini, Antonio Natali, Andrea Simoncini, Vincenzo Vaccaro. Di questi due sono di nomina dell’arcivescovo, cardinale Giuseppe Betori, 5 di designazione prefettizia-ministeriale, anche se prassi vuole che ci sia concertazione ed espressione di gradimento da parte della Curia. Del resto, anche se l’ente è stato fondato dalla Repubblica Fiorentina, è sorto proprio per sovrintendere alla costruzione della nuova Cattedrale di Santa Maria del Fiore e del Campanile di Giotto, di cui tutt’oggi ne ha la custodia insieme l’immenso patrimonio attorno a piazza Duomo, compreso il Battistero, il museo dell’Opera e gli scavi di Santa Reparata. Ed è da questi straordinari monumenti che arrivano tutti gli anni decine di milioni di euro, grazie alle visite dei turisti. L’anno scorso sono stati più di un milione e duecentomila, numero in crescita per il 2023. Soldi reinvestiti proprio nella manutenzione, restauro, ampliamento del patrimonio dell’Opera. In quest’ottica va anche la recente acquisizione di Palazzo Compagni, confinante col Museo di piazza Duomo per consentire l’ampliamento del percorso espositivo. Ed è proprio dall’investimento di circa 12 milioni per l’acquisto dello storico edificio che è nata la richiesta di prolungare il mandato del Cda, in modo che da portare a termine il progetto, già presentato al Comune e firmato da Guicciardini Manni.

In accoppiata con l’Opera di Santa Maria del Fiore, dovrebbe arrivare la conferma anche per il Cda dell’Opera Medicea Laurenziana che gestisce principalmente il complesso monumentale di San Lorenzo, e dove resterebbero in carica il presidente Paolo Padoin e i consiglieri Silvia Scipioni, Maria Cristina Valenti, Antonio Lovascio, Bernardo Gondi, Piero Tani e monsignor Marco Viola, parroco di San Lorenzo.