
Opera del Duomo Novità per il cda Terzo mandato in segno di continuità
Il 2023 è anno di scadenze al vertice anche per l’Opera di Santa Maria del Fiore. L’ente fondato dalla Repubblica Fiorentina nel 1296 per sovrintendere alla costruzione della nuova Cattedrale e del suo Campanile, ha tutt’ora in custodia l’immenso patrimonio attorno piazza Duomo, dalla Cattedrale al Battistero, dal museo agli scavi di Santa Reparata. Una gestione che smuove tutti gli anni decine di milioni di euro, in gran parte provenienti dai biglietti d’ingresso ai monumenti. Nel 2022 i turisti sono stati circa un milione e duecentomila. Ecco perché il rinnovo delle cariche all’Opera del Duomo è estremamente importante per la città, anche per i soggetti chiamati a decidere le nomine: Diocesi e Prefettura. Ma stavolta il rinnovo è rimandato. In base allo statuto della fabbriceria, a luglio arriva a scadenza l’attuale Cda, che per la quasi totalità dei suoi componenti è al secondo mandato e quindi a fine corsa. Ma l’orientamento è invece quello di andare a un terzo incarico con la riconferma di tutti, a cominciare dal presidente Luca Bagnoli, dal vicepresidente Sergio Givone e dei consiglieri Giacomo Manetti, Domenico Mugnaini, Antonio Natali, Andrea Simoncini, Vincenzo Vaccaro.
La questione è già stata affrontata e concordata fra la Diocesi, la Prefettura e il ministero degli Interni, a cui spetta la ratifica delle nomine. L’opportunità di proseguire con l’attuale Cda deriverebbe dalla necessità di portare a termine uno degli investimenti più consistenti degli ultimi anni, che impegna l’Opera del Duomo per oltre 12 milioni di euro. Si tratta dell’acquisto di Palazzo Compagni, confinante col Museo dell’Opera in piazza Duomo per consentirne l’ampliamento.
Altro capitolo estremamente impegnativo è poi il restauro del Battistero, di cui quest’anno si sono iniziati gli interventi per il consolidamento dei mosaici interni, che andrà avanti per sei anni e che ha già un impegno di spesa per 13 milioni di euro. Impegni finanziari di grande peso, che si ritiene evidentemente debbano essere portati avanti dallo stesso Cda. L’ok al terzo mandato per l’Opera di Santa Maria del Fiore aprirebbe la strada alla prosecuzione dell’incarico anche per il Cda dell’Opera Opera Medicea Laurenziana, che gestisce principalmente il complesso monumentale della basilica di San Lorenzo, e che è guidato dal presidente Paolo Padoin, e dai consiglieri Silvia Scipioni, Maria Cristina Valenti, Antonio Lovascio, Bernardo Gondi, Piero Tani e monsignor Marco Domenico Viola, parroco di San Lorenzo.
Olga Mugnaini