ANTONIO PASSANESE
Cronaca

AirBnb e turisti, l’Opera del Duomo si ribella: “I nostri appartamenti ai fiorentini. Riportiamo le famiglie in centro”

Decisione rivoluzionaria dell’ente che si occupa del museo e del Duomo. Dodici gli appartamenti che verranno messi a disposizione delle famiglie. Due i contratti che sarà possibile stipulare: il 4 più 4 o il 3 più 2

Turisti in centro a Firenze

Turisti in centro a Firenze

Firenze, 23 luglio 2024 – L’Opera di Santa Maria del Fiore dà il via a una vera e propria rivoluzione (anche e soprattutto etica) per riportare le famiglie a vivere in centro, e in particolare tra piazza Duomo e le vie limitrofe. “Il Consiglio di amministrazione ha deciso di affittare le case di proprietà non più ai turisti o a chi poi le subaffitta ma solo a quei fiorentini, di ogni età, con figli o senza, che vogliano trasferirsi in una di quelle aree del capoluogo dove le abitazioni, se si trovano, si pagano a peso d’oro”, spiega il direttore Lorenzo Luchetti.

A gestire il patrimonio immobiliare dell’ente sarà una società esterna che valuterà, di volta in volta, le varie candidature e le possibilità economiche degli inquilini a cui, per contratto, sarà vietato immettere le abitazioni sul mercato degli affitti brevi, pena la rescissione del contratto. Ai cinque appartamenti di varie metrature “già disponibili”, nei prossimi mesi, se ne aggiungeranno altri sette ancora da ristrutturare. “Quelli che fino a qualche tempo fa erano destinati ai turisti sono già ammobiliati, il resto invece sarà vuoto e toccherà agli inquilini arredarli come meglio vorranno. I contratti, con aumento Istat annuale, prevedono due opzioni: il 4 più 4 o il 3 più 2”, aggiunge il direttore. E i prezzi non saranno da rendita ’intensiva’, ma di mercato. “Un’idea, la nostra, che nasce soprattutto per riqualificare il centro storico”, oramai alla mercé dei B&B che hanno invaso tutta la città facendo fuggire in periferia o nell’area metropolitana lavoratori, studenti, coppie.

A Firenze, infatti, negli ultimi anni la situazione relativa alle locazioni è progressivamente peggiorata, con persone (soprattutto famiglie) disperate, che girano mesi da un’agenzia all’altra alla ricerca di una soluzione che, quando si ha la fortuna di trovare, purtroppo non è economicamente sostenibile a causa dei prezzi esagerati e degli stipendi troppo bassi.

E così, quei pochi immobili disponibili il più delle volte vengono dirottati dai proprietari ad affitti transitori, stagionali o turistici. Ne è una dimostrazione la concentrazione di Airbnb nell’area Unesco: dei 12.246 annunci presenti sulla piattaforma, ben 8.971 (pari al 73%) si trovano nel centro storico. Troppi, secondo l’Opera di Santa Maria del Fiore, per non prendere una decisione sì controcorrente ma anche responsabile e innovativa che, speriamo, sia d’esempio e venga adottata anche da altri soggetti.

Sono infatti diverse le associazioni no profit che, per svariati motivi, si ritrovano nel proprio patrimonio – per lasciti o investimenti – appartamenti che però ancora oggi vengono “concessi“ al miglior offerente a cui viene data carta bianca sul loro utilizzo. E poco importa se questo, poi, determina lo spopolamento di interi rioni come, appunto, è accaduto in San Giovanni, San Lorenzo, Oltrarno, San Lorenzo, Sant’Ambrogio e Santa Croce.

La difficoltà di trovare casa, nel capoluogo regionale, sta creando problemi sociali non indifferenti. Riduce la possibilità delle aziende di trovare dipendenti e alle coppie di ’mettere su famiglia’: se per avere dei bimbi serve uno stipendio, serve anche una casa adeguata. Ma una casa adeguata per crescere una famiglia è spesso inaccessibile a coloro che ne avrebbero bisogno.