Proclamato lo stato di agitazione e apertura alla mobilitazione generale. È quanto deciso nel corso dell’assemblea dai lavoratori di Opera Laboratori Fiorentini, società che conta quasi 300 dipendenti e che gestisce o ha gestito i servizi museali (biglietterie, sorveglianza, accoglienza) delle Gallerie degli Uffizi, della Galleria dell’Accademia e del Museo del Bargello. Come fanno sapere Filcams Cgil Firenze, Uiltucs Toscana e Rsu, la decisione nasce in seguito alla "preoccupazione per il futuro lavorativo e alla crescente incertezza sull’effettivo mantenimento degli attuali livelli economici e normativi, compresi quelli stabiliti dalla contrattazione di secondo livello. I lavoratori sono pronti a scioperare". Da ricordare che grazie agli accordi della contrattazione di secondo livello, i musei fiorentini sono aperti quasi tutti i giorni e una volta la settimana (Accademia e Uffizi) prolungano le visite fino a dopo cena: in queste aperture extra sono gli stessi addetti di Opera a farsi carico del servizio di sorveglianza.
Due, ma molto simili, le questioni aperte. La prima riguarda il passaggio dei lavoratori di Opera ad Ales, il nuovo gestore dei servizi museali presso Accademia e Bargello. A luglio scorso, tramite un provvedimento del direttore generale Musei presso il Ministero della cultura, Massimo Osanna, nonché direttore ad interim di Accademia e Bargello, è stata revocata la concessione relativa ai servizi di accoglienza (e agli altri servizi aggiuntivi) mentre il sistema di bigliettazione passerà per intero sull’app ’Ad Arte’. Questo accadrà dal 1° di novembre quando il nuovo gestore dei servizi museali sarà Ales, società in house del Mic. "Questo passaggio deve avvenire senza perdere nemmeno un posto di lavoro e mantenendo gli attuali livelli economici e normativi" spiega Riccardo Pollastri, rsu di Opera Filcams Cgil. E aggiunge: "Nonostante gli incontri dei giorni scorsi con Roberto Vannata della direzione generale dei Musei, le nostre richieste non sono state messe nero su bianco, regna l’incertezza". Quanti siano i lavoratori coinvolti nel passaggio ancora non è chiaro (pare una settantina): le difficoltà sono legate al fatto che oltre al personale dentro i musei ci sono poi coloro che lavorano negli uffici prenotazioni, del personale, ecc.
L’altra questione ’calda’ riguarda i circa 200 lavoratori di Opera che gestiscono tutti i servizi relativi alle Gallerie degli Uffizi, compreso quindi Palazzo Pitti e Boboli. Anche in questo caso c’è il passaggio da Opera ad altro operatore. La gara per la concessione è già stata effettuata e in via provvisoria aggiudicata a CoopCulture. "Abbiamo chiesto un incontro con il direttore delle Gallerie. Ad oggi non ci ha ancora risposto" dice il sindacalista ricordando che il summit è necessario per capire come (e se) sia stato inserito il documento a tutela dei lavoratori nei criteri di aggiudicazione provvisoria della concessione. "Tale documento è stato sottoscritto il 19 dicembre 2023 presso la sede della Regione toscana" sottolinea Pollastri ribadendo che l’atto impegna al mantenimento degli attuali livelli occupazionali, economici e normativi" conclude il sindacalista. Solidarietà ai lavoratori arriva dall’assessore al Lavoro di Palazzo Vecchio, Dario Danti:. "Siano date risposte rapide a quanti contribuiscono alla straordinaria ricchezza della nostra vita culturale. I musei, e la cultura in genere, sono una risorsa distintiva di Firenze e come tale vanno tutelata".
Barbara Berti