STEFANO BROGIONI
Cronaca

Operaio morto alle Sieci. Due indagati in azienda

Avvisi di garanzia per due amministratori della ditta in cui era assunta la vittima. L’uomo è stato sbalzato dalla gru. Il video agli atti: "Non aveva le cinture".

Operaio morto alle Sieci. Due indagati in azienda

Firenze, 31 marzo 2024 – Due indagati per l’incidente mortale sul lavoro di mercoledì alle Sieci, costato la vita dell’operaio pakistano di 36 anni, Muhammad Zahid Qureshi.

La procura, con il sostituto procuratore Giuseppe Ledda, ha notificato a due amministratori dell’azienda presso cui lavorava l’operaio altrettanti avvisi di garanzia in vista dell’autopsia disposta per accertare le cause del decesso. Il magistrato ha nominato il medico legale Stefano Pierotti. Si tratta di un atto dovuto, ma anche della prima mossa di un’inchiesta che mira ad accertare se nell’azienda delle Sieci, la Ferraiolo 2000, siano stati rispettati gli standard di sicurezza previsti.

Stando ai primi accertamenti compiuti sinora, emerge che l’operaio, alla guida di una gru con cui stava movimentando dei grossi sacchi da un container, non avrebbe avuto le cinture di sicurezza allacciate. Un particolare non secondario, visto che quando il mezzo, con il braccio allungato e carico, si è ribaltato, l’operaio è finito fuori dalla cabina, e subito dopo è stato travolto dal mezzo, che lo ha schiacciato, come mostra un video, acquisito dalla procura.

Forse Qureshi, quando ha capito che la gru aveva perso la stabilità dei suoi pneumatici con il suolo, ha cercato anche di uscire dal mezzo, ma non ce l’ha fatta a mettersi in salvo.

Ma le indagini, coordinate dalla procura, stanno accertando anche con quale tipologia di contratto il pakistano fosse stato assunto e se fosse stato adeguatamente formato alla sua mansione.

I due indagati si sono affidati agli avvocati Massimiliano Manzo e Cosimo Magazzini, che stanno già lavorando alla linea difensiva.

Intanto ieri mattina, fuori dai cancelli della ditta dove si è verificato l’infortunio mortale, Cgil, Cisl e Uil hanno ricordato Qureshi con un minuto di silenzio, deposto fiori e ricordato che sul lavoro, qui, si rischia la vita ogni giorno.

"E’ stata l’occasione per parlare di sicurezza e salute sul lavoro - ha commentato Giancarla Casini, Segreteria Camera del Lavoro-Cgil Metropolitana di Firenze - e per ribadire quanto sia inaccettabile tutto ciò che sta succedendo sui luoghi di lavoro. Infortuni gravi compresi, come quello accaduto venerdì a Stabbia, nell’Empolese. Un incidente che si poteva evitare, come tutte le stragi sul lavoro. Servono formazione, dispositivi adeguati e il rispetto dei contratti e dei tempi di lavoro".