
di Manuela Plastina
Aveva un tumore al polmone da asportare con urgenza, ma le sue condizioni cliniche non permettevano un’anestesia generale e una ventilazione artificiale. Eppure l’uomo di 78 anni è stato operato con successo. L’intervento eccezionale, realizzato poche volte al mondo, è stato effettuato a Villa Donatello una ventina di giorni fa. E perfettamente riuscito.
"Il paziente - spiega il dottor Lorenzo Forasassi (nella foto qui sotto), che ha coordinato l’equipe degli anestesisti - aveva un tumore che necessitava la resezione parziale di un lobo polmonare. Impossibile intervenire tradizionalmente con l’anestesia generale, l’intubazione orotracheale, l’esclusione del polmone leso e la resezione del tumore a causa di una grave insufficienza respiratoria cronica: il rischio di mortalità sarebbe stato troppo elevato e sia il paziente che la famiglia non hanno accettato, preferendo una terapia conservativa chemioterapica, che avrebbe comunque condannato l’uomo ad una evoluzione invalidante e alla morte in tempi rapidi".
Il team anestesiologico dunque si è prodigato per trovare un’altra soluzione percorribile: un intervento con respirazione spontanea e paziente sedato, incosciente e rilassato limitando lo stress al solo atto prettamente chirurgico. Così è stato fatto, senza alcuna intubazione e ventilazione meccanica "grazie a particolari anestesie locoregionali che tolgono il dolore nella zona da sottoporre a chirurgia, in questo caso l’emitorace destro, e senza intaccare la capacità ventilatoria spontanea del paziente" spiega Forasassi. Il team chirurgico ha accettato la sfida di lavorare su un organo in movimento.
Dopo solo due ore, il paziente si è svegliato in sala operatoria senza essersi reso conto di niente e senza dolore. Trasferito in terapia intensiva per la notte, la mattina successiva, dopo appena 18 ore dall’intervento, era già tornato in camera di degenza con dimissioni dopo 4 giorni.
"Grazie alla collaborazione tra professionalità, esperienze e tecniche sempre più innovative - dice Forasassi -, si possono creare percorsi personalizzati, cuciti su misura sul paziente e sulla sua storia, dando spesso la possibilità di una seconda vita senza compromissioni".