REDAZIONE FIRENZE

"Operatori di strada per arginare le baby gang"

Educatori in strada contro il fenomeno, sempre più dilagante e preoccupante, delle baby gang. Lo ha annunciato il sindaco Dario Nardella, all’indomani dell’ennesimo episodio avvenuto nel centro cittadino: una banda di cinque ragazzi, tre dei quali minorenni, ha accerchiato un coetaneo e lo ha rapinato dell’iPhone, degli auricolari “Airpods“ e dei soldi che aveva nel borsellino.

Per fronteggiare questa situazione, il Comune di Firenze stanzierà 200.000 euro di fondi europei per mettere in pista dieci, quindici operatori di strada e provare a contrastare questa forma di disagio giovanile.

Lo stesso che a volte sfocia nel problema delle baby gang. Quello delle baby gang è un fenomeno "presente in tutte le città", ha detto il sindaco di Firenze. "E’ un problema diffuso, di cui stiamo parlando anche con gli altri sindaci, legato in parte al grande disagio sociale che hanno vissuto in questi mesi i nostri ragazzi" per le restrizioni anti Covid. Ma è anche "un problema di educazione che ci chiama tutti in causa: istituzioni, famiglie e scuola".

In questi casi "non è solo con la repressione che si risolve il problema. Serve anche la prevenzione, il lavoro con i giovani. Proprio per questo il Comune ha fatto un grande sforzo e, utilizzando 200.000 euro di fondi europei, metterà in campo nei prossimi mesi un numero straordinario, mai visto prima, di educatori di strada".

Si tratta, ha spiegato ancora Nardella, "di 10, 15 figure professionali che opereranno nei luoghi più difficili e complessi della città, come le periferie, con i giovani che hanno più problemi di adattamento sociale e che sono preda, purtroppo, o di azioni criminali o di fenomeni che li espongono molto".

L’amministrazione, assicura, "considera il tema delle baby gang e del disagio sociale dei giovani uno dei temi più delicati e importanti da affrontare".

L’allarme sul fenomeno era stato lanciato anche in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario: nella sua relazione, il procuratore generale Marcello Viola aveva recepito i segnali preoccupanti segnalati dal capo della procura minorile Antonio Sangermano.

ste.bro.