AMADORE AGOSTINI
Cronaca

Bomba contro libreria Casapound, grave poliziotto: torna l'incubo anarchico / FOTO/ VIDEO

Agente perde mano e rischia un occhio. L'uomo ha 39 anni ed è di Altopascio (Lucca)

Ordigno in via Leonardo Da Vinci, il sopralluogo dopo l'esplosione (foto Giuseppe Cabras/N

Ordigno in via Leonardo Da Vinci, il sopralluogo dopo l'esplosione (foto Giuseppe Cabras/N

Firenze, 2 gennaio 2017 - UNA BOMBA, molto probabilmente anarchica, gli ha maciullato la mano sinistra. Poche ore più tardi, al Traumatologico di Careggi, quell’arto ridotto a un cumulo di ossa informi è stato tagliato. Il 39enne artificiere specializzato, abitante in provincia di Lucca, in servizio a Firenze dal 2012, adesso sta lottando per conservare l’occhio destro.

Con una lunga e delicata operazione l’occhio inizialmente definito ‘esploso’, è stato interamente ricostruito. Ma nessuno può dire se il ferito conserverà anche la vista o parte di essa o solo l’estetica. Il questore della città Alberto Intini che lo aveva visto qualche ora prima in centrale operativa per il brindisi di Capodanno, è stato avvertito subito, alle 5,30 di ieri mattina del ferimento del suo collaboratore. E dell’attentato rivolto contro la libreria il Bargello che tutti sanno essere legata al movimento di CasaPound.

Ha parlato con la moglie dell’artificiere, è andato a prenderla a casa e assieme a lei è arrivato in ospedale a trovarlo. Era sedato per il lancinante dolore, ma ha cercato di tranquillizzare sua moglie. Funzionari e amici non si sono allontanati mai dall’ospedale. Meno di un’ora prima lui era tornato da casa per questo allarme bomba: un pacco strano che agenti della Digos avevano visto tra il bandone di metallo a maglie larghe e gli scaffali della libreria. Un sospetto ordigno è sempre un pericolo per la gente e per la città così il sovrintendente, che aveva già concluso il turno ma era rimasto reperibile, era corso in questura. Con una volante si era fatto accompagnare in via Leonardo da Vinci, zona residenziale di Firenze, e si era avvicinato al bandone per valutare la situazione. Ne avrà visti centinaia di involucri così, che contenevano vecchie sveglie che ticchettavano e dai quali fuoriuscivano anche fili elettrici. Il sovrintendente si è avvicinato per valutare la situazione. Se chiamare il collega col carro blindato, il ‘robottino’ e le protezioni oppure se intervenire in altro modo. La bomba ha deciso per lui e gli è esplosa in faccia con tutta la sua micidiale potenza.

Ilresto è storia di ospedali. Ma anche del lavoro dei colleghi della digos che hanno fatto immediatemente scattare le prime perquisizioni alla ricerca di armi ed esplosivi in ambiente anarchico. Il procuratore capo Giuseppe Creazzo, fuori città, è stato informato e ha coordinato personalmente il lavoro della sua collega e della Digos. Nell’esplosione della bomba, i cui residui sono all’esame della polizia scientifica, non ci sono stati altri feriti. danni alla struttura della libreria. Non si può ancora dire se sia stata innescata da un timer o da qualche altro congegno.

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