![Il bimbo ha un anno e mezzo, stava dormendo mentre la mamma veniva massacrata. Il 37enne grave dopo il tentato suicidio, il padre ha cercato di fermarlo. I vicini: famiglia normale. Il bimbo ha un anno e mezzo, stava dormendo mentre la mamma veniva massacrata. Il 37enne grave dopo il tentato suicidio, il padre ha cercato di fermarlo. I vicini: famiglia normale.](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NGExMWE1N2UtNjFmNS00/0/orrore-in-casa-davanti-al-figlio-uccisa-dal-compagno-a-coltellate-poi-lui-si-getta-dal-terrazzo.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Il bimbo ha un anno e mezzo, stava dormendo mentre la mamma veniva massacrata. Il 37enne grave dopo il tentato suicidio, il padre ha cercato di fermarlo. I vicini: famiglia normale.
RUFINA (Firenze)Famiglie benestanti alle spalle, una casa di proprietà ben arredata, ordinata e curata, un figlio di un anno e mezzo che riempiva tempi e spazi della loro convivenza. Eppure, qualcosa si è spento nella testa di Lorenzo Innocenti, architetto di 37 anni di Rufina, terra di vino Chianti a est di Firenze. Ieri mattina, appena sveglio, ha ucciso con sette coltellate la compagna, la 34enne Eleonora Guidi. Poi, quando suo padre, che abita nella stessa palazzina in via Pavese, in una zona artigianale all’inizio del paese, gli ha bussato alla porta perché insospettito da un trambusto insolito per le sette e mezzo di mattina, Innocenti non si è fatto fermare, è fuggito sulla terrazza al piano di sopra e da lì, si è buttato di sotto. Un tuffo di testa per suicidarsi, da circa sei metri di altezza, che gli ha provocato lesioni e traumi gravissimi in più punti del corpo: è ricoverato in Rianimazione all’ospedale di Careggi, dove è arrivato con l’elicottero del soccorso Pegaso.
Per Eleonora, invece, non c’è stato niente da fare. I fendenti, inferti alle spalle con un coltello con lama appuntita, non le hanno lasciato scampo. In quella casa, dormiva anche il loro figlio, nato nel luglio del 2023. Mentre una parente lo accompagnava fuori dall’appartamento, infagottato in una coperta, cameramen e fotografi assiepati fuori dall’appartamento teatro dell’ennesimo femminicidio, hanno abbassato i teleobbiettivi. Il sostituto procuratore Ornella Galeotti coordina le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Firenze, della sezione investigazioni scientifiche, e della compagnia di Pontassieve. La dinamica sembra chiara, ma nulla è stata lasciato al caso, a cominciare dai prelievi di impronte e Dna sul coltello, recuperato nell’appartamento, con cui Innocenti avrebbe sorpreso la compagna, ancora in pigiama, mentre stava versando il caffè.
Due tazzine pronte sul tavolo della cucina, niente che facesse pensare a un litigio o dissapori in questa coppia dall’apparenza perfetta. Tranquillità domestica che cozza con il sangue che ha invaso la stanza. O con le facce stupite di chi, ieri mattina, assiste al via vai di auto di carabinieri. "Una famiglia normalissima", ripete la gente del posto. Anche gli inquirenti stanno cercando un perché, in tutto questo, ma stentano a trovarlo. E lo stesso sta facendo la comunità di Rufina, o della vicina Pontassieve, dove Eleonora lavorava in una ditta come impiegata. Conducevano una vita abbastanza ritirata. Venerdì sera avevano cenato a casa, dopo che lei, al termine del lavoro, era passata dalla sua mamma, Cristina Tonni, originaria di Cesena, barista in pensione, a prendere il figlio.
Lui, che negli ultimi tempi aveva perso peso per una dieta, da qualche giorno era "strano", taciturno. Ma nessun campanello d’allarme, alcun segnale di ciò che stava covando. "Ora è il momento del silenzio, del rispetto del dolore e del cordoglio. Poi, ci dovremo interrogare tutti su quali strumenti e azioni mettere in campo affinché tragedie come queste non si ripetano", dice il sindaco di Rufina, Daniele Venturi."La nostra comunità – prosegue il primo cittadino – è stata colpita da un’enorme ed inaspettata tragedia che ha visto coinvolta una giovane coppia. Come amministrazione comunale ci stringiamo forte al dolore delle famiglie coinvolte e di tutta la comunità in lutto per l’accaduto. In questi momenti, soprattutto quando si conoscono le famiglie, diventa difficile dire e scrivere qualsiasi cosa: alle famiglie va tutta la mia personale vicinanza".