Firenze, 20 febbraio 2025 – Entra in campo lo yoga nel percorso di cura dei piccoli pazienti oncologici. Il Meyer si conferma ancora una volta all’avanguardia. E lo dimostrano i due nuovi progetti – che prevedono sedute di yoga individuali, per apprendere tecniche di rilassamento e controllo della respirazione, e incontri con un’esperta di terapia estetica per imparare a valorizzare il proprio aspetto giocando, – e che hanno per protagonisti i bambini e i ragazzi seguiti dal reparto di Oncologia dell’AOU Meyer IRCCS. Si tratta di una novità assoluta che oggi, grazie al sostegno della Fondazione Meyer, entra, dopo alcuni mesi di sperimentazione, a pieno titolo nel percorso di cura dei pazienti, sia ricoverati che in day hospital. Si amplia dunque il ventaglio di attività ludiche e di accoglienza proposte al Meyer.
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Gli incontri di yoga si tengono due volte a settimana, sotto la guida dell’insegnante Jessica Paganelli. La seduta viene ‘disegnata’ intorno al singolo bambino, coinvolgendo attivamente anche i familiari: per i più piccini, ad esempio, ci sono gli strumenti musicali (come la campana tibetana, amatissima) e i giochi legati allo yoga. Con i più grandicelli vengono invece condivise le tecniche di meditazione e di respirazione, e c’è spazio per l’automassaggio e le visualizzazioni guidate, in modo da favorire il rilassamento ed abbassare così ansia e stress, durante il difficile momento del ricovero e delle cure.
Le sedute di terapia estetica sono invece guidate dalla dottoressa Giada Baldini, esperta di Armoestetica, una volta a settimana. Collane colorate e speciali schede e carte per mettere a fuoco le proprie caratteristiche del viso e del corpo sono alcuni degli strumenti di queste lezioni speciali dove si impara, ad esempio, a tirar fuori il proprio gusto estetico, anche quando i capelli cadono e il corpo cambia per via delle terapie, oppure a sperimentare senza limiti ciò che piace e fa stare bene, nonostante tutto.
In entrambi i casi la parola d’ordine è libertà. E gioco: l’aspetto ludico di questi momenti è infatti fondamentale, per provare a far sentire un po’ più a casa i piccoli protagonisti.
Uno studio per analizzare gli effetti del programma
Sarà uno studio multidisciplinare - già avviato dagli specialisti del reparto in tandem con il Servizio di psicologia ospedaliera del Meyer che segue questi progetti – a valutare i benefici della novità. Nell’immediato, in linea con quanto riporta la letteratura scientifica internazionale, la rilevazione con il saturimetro fatta al termine delle sedute ha già evidenziato come la frequenza cardiaca dei partecipanti appaia subito sensibilmente abbassata. Non solo. Ognuno dei pazienti aspetta con trepidazione l’incontro successivo. E questo dice tutto.
“I benefici di queste novità per i nostri pazienti sono molteplici: innanzitutto la possibilità di condurre attività che non rappresentano una semplice distrazione, ma che consentono loro di sentirsi in un contesto vitale, di quotidianità – spiega Annalisa Tondo, responsabile del reparto di Oncologia del Meyer – Nello yoga, ad esempio, la respirazione aiuta i piccoli a esprimere i propri bisogni ed a gestire meglio il distacco dai genitori. Insomma, rafforza la loro autostima”.
“La terapia estetica ha invece la peculiarità di aiutare i protagonisti a tendere lo sguardo in avanti, oltre la malattia che invade la loro quotidianità, valorizzando la visione che hanno del loro corpo", conclude.