MANUELA PLASTINA
Cronaca

Ospedali sotto stress: "Troppi accessi al pronto soccorso. Si rischia il collasso"

Nella morsa della nuova ondata di casi di Covid: a Torregalli tutto esaurito nella mattina di Santo Stefano. Al Meyer è quasi record: 220 accessi con attesa fino a sette ore

Un’ambulanza a Careggi

Un’ambulanza a Careggi

Firenze, 28 dicembre 2023 – ”La tenuta dei servizi ospedalieri è a rischio: troppi accessi ai pronto soccorso e condizioni di lavoro pressanti d ei lavoratori mettono a rischio i presidi fiorentini". La FP Cgil lancia l’allarme, dopo aver passato al setaccio i numeri dei pazienti che nei giorni di festa, in particolare il 26 dicembre mattina, si sono rivolti agli ospedali dell’area fiorentina. Ovunque, dicono dal sindacato, in città e in provincia, c’è stato un incremento importante di accessi, spesso anche di bassa gravità, ma anche tanti positivi.

Numeri che rischiano di mettere in ginocchio un sistema su cui grava la carenza di personale. "Ovunque – denuncia Sabrina Leto, che ha la delega sindacale alle politiche sanitarie – tra influenza e Covid i pronto soccorso sono presi d’assalto. Il San Giovanni di Dio a Torregalli martedì mattina aveva già raggiunto la capienza massima di pazienti con 90 pazienti e decine di persone in attesa di ricovero, di cui molti positivi al Covid".

Secondo Leto ieri a metà mattina la stessa situazione c’era al Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri "con circa 21 pazienti in attesa di ricovero". Non è migliore la situazione a Careggi, in base ai dati forniti dalla Cgil: "Ci sono stati oltre 300 accessi nelle ultime 24 ore. Il Meyer nella giornata del 26 dicembre ha sfiorato i 220 accessi, con un’attesa media per i codici 4, a bassa priorità assistenziale, di circa 6-7 ore". FP Cgil teme per il personale sanitario e di conseguenza per l’assistenza: "Ormai da oltre tre anni a causa delle mancate assunzioni è costretto a continue rinunce del giorno di riposo e rientri in turno, a lavorare per 12 ore per garantire la copertura con conseguente stress psicofisico fino al burnout".

Alla carenza di personale, denuncia ancora Leto a nome del sindacato, "manca una medicina di prossimità. Occorre organizzare, rafforzare e programmare il lavoro lavorare in team multiprofessionali della medicina territoriale prendendo in carico i pazienti cronici da seguire a domicilio". Al pronto soccorso, ricorda, non si va per quelle condizioni di salute curabili tramite medico o pediatra, ma solo per le emergenze.

Da Careggi tranquillizzano: "Al momento non ci sono problemi di sovraccarico sul pronto soccorso e nei reparti – dicono dalla direzione -. È anche vero che da noi i flussi arrivano circa 2 settimane dopo gli altri ospedali, essendo un centro ad alta complessità". Molti accessi sono acutizzazioni di patologie aggravate dal Covid, ma nessuna emergenza: "Per ora – confermano da Careggi - abbiamo solo delle bolle di isolamento nei reparti: nessuna area dedicata".